Bruxelles, Angela Merkel in videoconferenza è pro chiusura: ‘Unica scelta’

Riunione dell’UE: Merkel propone una chiusura drastica prima possibile mentre Conte chiede che si rispettino le competenze nazionali.

angela merkel videoconferenza UE

La riunione in videoconferenza per l’UE si è svolta per 2 lunghe ore: al centro la decisione di come agire al meglio in merito alla questione Pandemia.

Merkel propone chiusura

La Cancelliera propone una chiusura totale: arrivati in questa situazione tristemente comune a quasi tutti i paesi europei, sembra essere l’unica scelta sensata per la Merkel.

Avremmo dovuto agire prima ma non sarebbe stato facile accettarlo per i cittadini

ha dichiarato in videoconferenza.

Ha continuato poi rimarcando quanto i cittadini, per preoccuparsi realmente e fare ciò che il governo stabilisce, devono vedere ‘i letti di ospedale pieni’. Come se senza la vista della tragedia non si rendano davvero conto dell’emergenza che stiamo vivendo.

In videoconferenza i leader delle altre nazioni sono rimasti stupiti e scioccati dalle sue parole così dirette e ricolme di franchezza.

La Merkel ha promosso un’autocritica decisamente collettiva puntando il dito contro la Germania stessa e senza escludere nessun altro paese.

Il primo incontro online dell’UE in merito alla seconda ondata pandemica da Coronavirus è durato ben 2 ore e le opinioni espresse sono state molteplici. Si punterà ai Test rapidi piuttosto che al lockdown europeo generalizzato.

Macron, conte e Von Del Leyer

Il presidente francese Emmanuel Macron ha esposto le misure adottate nel suo paese per l’attuale lockdown, il premier slovacco ha invece proposto il suo personale progetto di tracciamento per testare tutti i cittadini.

La strategia proposta da Ursula Von der Leyen include test rapidi e vaccini, si legge su LaStampa.

Molti leader hanno richiesto l’intervento e la protezione dell’UE invocando una collaborazione ma il premier italiano ha ribadito:

bisogna rispettare le competenze nazionali.

Una frase che ha gelato i suoi colleghi è stata la rimarchevole precisazione che durante la prima ondata di marzo 2019 l’Italia è stata il paese che maggiormente ha richiesto l’intervento dell’UE.

La proposta di controllare la trasmissibilità del virus con una chiusura generale dell’area europea è stata per il momento accantonata. I leader hanno scelto di agire diversamente.

Per adesso i capi di stato intendono investire su piani di tracciamento efficaci col fine di evitare di rifare ancora gli stessi errori e scongiurare così una devastante terza ondata.

Ripongono speranza e sicurezze nei test rapidi. Saranno l’arma principale nella lotto al Covid-19: la Commissione ha stanziato 100 milioni di euro per acquistare i kit.

Charles Michel ha chiesto di accelerare i tempi per la gestione delle future vaccinazioni per non trovarsi impreparati quando, si spera a breve, arriveranno le prime dosi.

È stata infine promessa una solidarietà tra i paesi per gestire le terapie intensive e aiutare i reparti che sono già pieni di contagiati in grave stato clinico.

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