Bioplastiche, saranno realmente le alternative della plastica?

Le bioplastiche sono prodotti che dovrebbero sostituire la plastica, materiale non biodegradabile. Ma siamo sicuri che sia la reale alternativa?

Bioplastiche
Bioplastiche

Molti ritengono questi polimeri come unica via per lottare contro la plastica. In realtà sarebbe più corretto combattere l’idea anni ’80 dell’usa e getta. Più che creare delle bioplastiche compostabili, si dovrebbe tornare a fare il riutilizzo degli oggetti.

I divieti europei

Entro il 2021 secondo le nuove norme europee sarà proibita la vendita di plastica monouso per cibi e bevande, in tutti gli Stati dell’Unione Europea, compresa l’Italia. I piatti e bicchieri in plastica usa e getta, dovrebbero essere eliminati, quindi di pensa all’uso d’equivalenti creati con materiali compostabili, cioè che possono essere gettati nel bidone dell’umido, cioè non inquinerebbero.

Eliminare la plastica, sostituendola semplicemente con altri materiali, non è affatto sostenibile. Dobbiamo eliminare l’idea dell’usa e getta, meglio ridurre la produzione dei rifiuti, non crearne alcuni che in teoria dovrebbero degradarsi in maniera naturale. Non possiamo dimenticare gli esperimenti sulle bio buste utilizzate per la frutta e la verdura, che vede come esse non si siano degradate, dopo 3 anni in mare.

L’insostenibilità della bioplastica

Sarebbe meglio optare per utilizzare si la plastica, ma per produrre piatti, bicchieri e posate lavabili riutilizzabili. Le bioplastiche non sono sostenibili, se mantenute con l’idea dell’usa e getta. I motivi sono differenti:

  • le bioplastiche nascono principalmente da vegetali, perché potremo dover consumare in maniera esagerata il suolo, oltre all’acqua e utilizzare carburante ed altre risorse per produrla.
  • le bioplastiche seppur compostabili, non si possono degradare in ambiente naturale. Questo avviene esclusivamente negli impianti di compostaggio, che lo possono trasformare in terra fertile. Per ottenere questo, si mescolano gli oggetti in bioplastica, con avanzi di cucina, sfalci d’erba e potature. Troppa bioplastica bloccherebbe questo processo, che rischierebbe di far portare tutti i rifiuti umidi in discarica o negli inceneritori.
  • le bioplastiche non sono facilmente riconoscibili, e spesso sono confuse con plastica normale. In questo modo, avremo dei terricci inquinati, rovinando gli standard di compostabilità EN 13432.

Come dobbiamo agire

La legislazione europea che tratta il tema è una direttiva, che dovrà essere recepita dall’Italia entro il 2021. Nel frattempo, dobbiamo agire noi, perdendo l’abitudine di utilizzare oggetti usa e getta. Per prima cosa, possiamo acquistare borracce per sostituire le bottigliette, utilizzare stoviglie, piatti, bicchieri e tazze lavabili a casa, in ufficio e nei locali pubblici.

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