La svolta di Joe Biden, dall’accordo sul clima con Parigi al muro con il Messico

I 17 ordini esecutivi che promettono di cambiare l’America e gli equilibri mondiali.

Biden

 

Gli Stati Uniti intraprendono una nuova rotta. Ad indicarla alcuni provvedimenti che contrassegnano un riavvicinamento al mondo attraverso tematiche cruciali: dall’emergenza ambientale alla crisi sanitaria.

Verso il cambiamento

Joe Biden, il 46esimo presidente degli Stati Uniti d’America da ieri, giornata solenne e festosa di insediamento, ha introdotto alcuni provvedimenti che smontano l’impalcatura messa a punto dall’amministrazione Trump e affrontano in misura più scrupolosa l’emergenza pandemica.

Lo ha fatto il primo giorno di presidenza con la firma di 17 ordini esecutivi.

Diciassette decisioni che capovolgono l’approccio politico della nazione all’ambiente, all’immigrazione, alla lotta al coronavirus, all’economia affievolita dalla crisi, alla diversità distintiva dell’amministrazione Obama di cui si promette il ritorno.

Una squadra per combattere il Civid-19 e il rientro nell’OMS

Per la pandemia, la grande tematica con cui ogni Paese sta misurando le sue abilità, Biden ha istituito il ruolo di Coordinatore della risposta al COVID-19.

Si tratta di una figura chiave, il cui corrispettivo italiano è il commissario straordinario Domenico Arcuri. Per il ruolo Biden ha scelto il funzionario governativo e dirigente d’azienda Jeffrey D. Zients.

Il neopresidente ha anche interrotto l’iter, iniziato nel luglio del 2020, con cui Trump voleva tirare fuori gli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS).

Una ritrovata sensibilità per la questione climatica

Biden ha iniziato il processo per reinserire gli Stati Uniti negli accordi climatici di Parigi. È il più importante trattato degli ultimi anni per contrastare il riscaldamento globale. Dapprima sottoscritto da Obama, era il dicembre 2015, fu poi disdetto dal suo successore nel novembre 2019. Il reinserimento del Paese, vasto e cruciale per gli equilibri politici ed ecologici del globo, rende gli obiettivi climatici più concreti.

A ribadire la svolta ambientalista c’è l’interruzione dei lavori per Kystone XL. L’oleodotto della lunghezza di 1900 km avrebbe attraversato il Montana, South Dakota e Nebraska. Realizzazione molto contestata dalle organizzazioni ambientaliste, era già stata fermata da Obama, per riprendere con Trump.

Immigrazione, una linea morbida

Si volta pagina anche per la delicata questione dell’immigrazione.

Il DACA, il programma a favore degli immigrati irregolari giunti negli Stati Uniti da bambini con i loro genitori, è stato rafforzato. Messo su da Obama, fu inficiato da Trump, che  introdusse il discusso Travel Ban, contenente misure assai restrittive per l’ingresso negli Stati Uniti di quanti provenivano da Paesi a maggioranza mussulmana. Anche il Travel Ban è stato abbattuto insieme al muro al confine col Messico, la cui costruzione aveva sconvolto il mondo.

Ritorno del principio di uguaglianza

Trump aveva ridotto i corsi sulla diversità e l’inclusione organizzati dalle agenzie federali, insieme ad aziende e associazioni. In controtendenza Biden non solo ha revocato l’ordine esecutivo della restrizione per le iniziative che sensibilizzano all’uguaglianza, ma ha anche stabilito la nascita di un reparto che si occupi di combattere il razzismo proprio all’interno delle agenzie federali.

Sospensione degli sfratti

Nell’epoca in cui la precarietà lavorativa ha reso difficile sostenere le spese essenziali, Biden ha sospeso gli sfratti. C’è da sottolineare come il provvedimento sarà prolifico su più fronti. Infatti l’instabilità abitativa porta con sé l’adozione di condizioni di vita che compromettono la salute e, nel contesto pandemico, aumentano in modo esponenziale il numero di positivi al virus.

Anche il debito federale universitario è stato sospeso, restituendo un minimo di serenità ai tanti le cui vite sono state sconquassate dalla crisi globale.

Infine il Presidente ha stilato delle regole etiche che dovranno essere condivise da chi lavora nella sua amministrazione.

Un insediamento che è stato, come preannunciato, di discontinuità con Trump e di continuità con la linea politica di Obama. Buona parte del pianeta tira un sospiro di sollievo.

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