Bergamo, inchiesta sull’accoglienza dei migranti: coinvolti anche 2 sacerdoti

A Bergamo è stata condotta un’inchiesta sulla gestione dei fondi destinati ai migranti. Nel caso sono stati coinvolti anche due sacerdoti.

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Gli inquirenti si stanno concentrando su associazioni e cooperative di Bergamo. Tra le accuse principali: truffa e sfruttamento del lavoro.

L’inchiesta è destinata ad andare avanti

A Bergamo si indaga sulla gestione dei fondi statali destinati ai migranti. In particolare, sarebbero coinvolte associazioni ed onlus della bergamasca. Si tratterebbe dalla cooperativa Ruah e dell’associazione Diakonia, entrambe legate alla Caritas di Bergamo oltre che alla cooperativa Rinnovamento Fontanella di Antegnate. Quest’ultima, è stata fondata da padre Zanotti.

Anche la cooperativa Pugno Aperto è stata indagata e ha subito il sequestro di documenti e fatture. In totale, al momento, sono 83 le cooperative indagate ma sono destinate a crescere. Sarebbero oltre 70 mila gli euro oggetto delle verifiche.

Indagati due sacerdoti

Sono due i sacerdoti finiti sotto la lente degli inquirenti. Si tratta proprio di Antonio Zanotti, cappuccino e di don Claudio Visconti, 56 anni. Visconti è stato il direttore della Caritas di Bergamo e punto di riferimento per gli sbarchi. Ad entrambi vengono imputate le accuse di falsificazione dei costi di gestione ed accoglienza dei migranti.

Come si legge su Corriere.it, ci sono state alcune intercettazioni telefoniche di Claudio Visconti con Luca Bassis, uno dei suoi collaboratori. Al centro delle intercettazioni spiccano conversazioni relative a rendicondazioni da consegnare alla Prefettura per avere i rimborsi.

Per falsificare i conti, le associazioni servivano anche cibo scaduto. Al momento sono 126 mila gli euro sequestrati in via precauzionale. Gli inquirenti, però, sono alla ricerca di molto altro.

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