Beirut in rivolta: almeno 109 i feriti nella protesta contro l’esplosione

La rivolta dei cittadini di Beirut ha coinvolto il ministero degli esteri. Il primo ministro Diab potrebbe dimettersi.

Beirut in rivolta

La rivolta di Beirut è contro il governo per protestare contro l’esplosione. Tanti manifestanti hanno cercato di raggiungere il Parlamento lanciando pietre.

Almeno 109 manifestanti feriti

Rivolta a Beirut. I cittadini hanno deciso di protestare contro il governo dopo le esplosioni che hanno devastato la città. Per poter raggiungere il Parlamento, diverse persone hanno lanciato pietre contro la polizia. Già lo scorso venerdì, una ventina di protestanti erano finiti in manette davanti il Parlamento.

I feriti, circa 109, sono stati causati da gas lacrimogeni e pallottole di gomma sparati dalla polizia, con l’obiettivo di disperdere la folla. 87 dei manifestanti feriti sono stati curati sul posto, mentre 22 sono stati condotti in ospedale.

Intanto, il premier Diab ha esortato i partiti politici a risolvere la crisi entro i 2 mesi. Se ciò non dovesse avvenire, potrebbero esserci elezioni anticipate.

Intanto, in strada sono scesi a manifestare anche i seguaci di Hezbollah. Il loro scopo è quello di manifestare contro gli anti governativi. L’esercito libanese è sceso in campo per evitare ulteriori scontri.

Internet interrotto

Intanto, la stampa libanese ha riferito che la rete internet è stata interrotta nel centro della città. Non è la prima volta che si interrompono le comunicazioni in questi giorni.

Si pensa che internet sia stato interrotto per evitare che le persone possano condividere le immagini della rivolta e, soprattutto dei feriti.

I morti causati dall’esplosione di martedì scorso, sono 154. Dei 5000 feriti, 120 sono in condizioni critiche. 10 sono i dispersi. Jean Nohra, generale responsabile delle operazioni di soccorso, ha riferito che in mare si stanno trovando brandelli di corpi.

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