L’esploratore Alex Bellini si dirige verso l’isola di plastica al centro dell’Oceano Pacifico: la sfida

Alex Bellini, esploratore conosciuto, si appresta a “incontrare” l’isola di detriti inquinanti al centro dell’oceano Pacifico.

plastica/island
Isola di Plastica

Fino a qualche decina di anni fa, le uniche isole che conoscevamo erano quelle bellissime oasi di terra in mezzo al mare. E invece, adesso, solitaria e satura di migliaia di kilometri, continua a viaggiare la Great Pacific Garbage Patch, un’isola di plastica di dimensioni abnormi al centro dell’oceano pacifico.

Alex Bellini si dirige verso la grande isola di plastica al centro dell’oceano Pacifico

Alex Bellini, conosciuto esploratore attualmente a San Francisco ( anche se ancora per poco ), è intervenuto a proposito del flusso di plastica che miete vittime ovunque, in mare:

“La natura ci sta chiedendo aiuto. Molti lo sanno, ma pochi stanno facendo qualcosa per salvarla. Serve una presa di coscienza collettiva: siamo tutti nella stessa barca, non esiste un pianeta B”.

Tonnellate e tonnellate di plastica, circa 8 all’anno, viene riversata in quest’isola. “We’re all in the same boat”  è stato scelto come  slogan del progetto “Ten Rivers One Ocean“, che ha come obiettivo quello di sensibilizzare la gente attraverso la conoscenza più approfondita dei fiumi più inquinati del nostro pianeta.

Le parole dell’esploratore Alex Bellini

Il fiume che inquina di più del globo terrestre si trova precisamente al largo delle coste Californiane: ha una superficie impressionante di oltre 1,6 milioni di km2, praticamente l’Alaska.

“Dobbiamo capire da dove ripartire nel nostro rapporto con la natura, e l’unico modo per farlo è spalancare gli occhi su quel che sta succedendo. Solo conoscendo ciò che abbiamo attorno potremo prendercene cura”.

Alex Bellini, infatti, sta per “incontrare” faccia a faccia quest’immensa isola di detriti inquinanti e spiega anche come è nato questo tipo di progetto per contrastarla:

“Tutto parte da un bambolotto, incontrato durante l’ultima navigazione a remi nell’Oceano Pacifico. Mi sono chiesto da dove venisse, quale vita avesse vissuto prima di arrivare fin là, prima di archiviarlo nella mia memoria. Due anni fa, nel 2017, quel ricordo è tornato a galla, in seguito ad una conversazione con un gruppo di amici giornalisti”.

Alex ha anche confessato il fatto che questo gruppo di amici giornalisti lo avesse letteralmente sfidato a raccontare le mutazioni che il mondo ha subito negli ultimi anni, partendo proprio da questa emergenza ambientale:

“Chi meglio di un esploratore può farlo? Così è nato Ten rivers One ocean. Ciò che intendo fare con questo progetto è accrescere la consapevolezza generale su un argomento che ci riguarda tutti da vicino e di cui siamo testimoni ogni giorno: l’inquinamento da plastica dalle sue origini ai suoi effetti finali. E in questa relazione l’attore principale è solo uno, l’uomo”.

Insomma, Alex Bellini lancia questa sfida a tutti, non solo ai suoi followers: riusciremo a distruggere quest‘isola di plastica?

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