Agenti uccisi a Trieste, “Non è malato di mente”: spunta il video con la terribile sequenza dell’omicidio

Luci accese sul caso degli agenti uccisi a Trieste, dove spunta il video con la inquietante dinamica dell’omicidio. Per il Gip Alejandro non è malato di mente

Agenti uccisi a Trieste
Agenti uccisi a Trieste

Due gli agenti uccisi a Trieste ma il video con la dinamica di tutto l’atto, mostra cinque minuti di pura follia.

Alejandro non ha una malattia psichica

Il Gip ha disposto una ordinanza dove si evince non esserci alcuna prova o dettaglio per una malattia psichica dell’aggressore, come evidenziato più volte dal fratello che era presente durante il terribile omicidio.

Secondo il Gip l’aggressore ha mostrato di essere

“lucido nel portare avanti una azione aggressiva”

La presunta malattia psichica e di disagio emerge dai racconti della famiglia ed essendo di parte, per ora, non si possono prendere in considerazione come uniche prove.

Le terribili immagini video dell’omicidio

Alejandro Meran è stato accusato dal Gip di duplice omicidio e otto tentati omicidi. Gli inquirenti che hanno avuto accesso al video che riprende tutta la dinamica dell’atto orribile, evidenziano che sarebbe potuta essere una strage di entità superiore a quella commessa.

Il Questore di Trieste sottolinea

“sono immagini drammatiche, fasi estremamente concitate”

Aggiungendo

“hanno testimoniato la capacità di risposta dell’apparato che è riuscito a rendere inerte e fermarlo, scongiurando danni peggiori”

La dinamica dal video è molto chiara, infatti dopo aver sparato il colpo che ha ucciso l’agente Rotta – si nota, come descritto dal TgCom24, l’agente Demenego uscire dalla stanza: lo stesso viene colpito con tre proiettili.

Mentre il secondo agente è a terra, prende la fondina e la strappa recandosi nell’atrio della Questura (dalla sua entrata sono passati cinque minuti). L’aggressore ha la pistola dell’agente Rotta sulla mano destra e la fondina dell‘agente Demenego nella sinistra.

A questo punto spara cinque colpi in direzione del piantone, mentre la poliziotta riesce a trovare riparo dietro un muro – mentre un collega “risponde al fuoco”.

Gli altri sei colpi sono sparati all’impazzata, poi toglie la pistola del secondo agente dalla fondina e spara prima di essere colpito da un proiettile al linguine – grazie alla prontezza di un agente della Mobile. 16 i colpi totali dell’aggressore e 6 quelli degli agenti che cercavano di fermarlo.

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