‘Mio figlio Achille Lauro drogato? Ha rifiutato la realtà borghese in cui è nato’. Parla il padre magistrato

Il padre di Achille Lauro, Nicola De Marinis intervistato dal Settimale Di Più. Il Giudice della Corte di Cassazione rivela il retroscena privato con il rapper Achille Lauro

Achille Lauro
Achille Lauro

Recentemente il noto Giudice della Cassazione Nicola De Marinis, padre del rapper Achille Lauro, pseudonimo di Lauro De Marinis, si lasciato andare ad una lunga intervista per la rivista settimanale edita da Il Cairo Editore.

Il Giudice ed ex avvocato ha parlato per la prima volta di suo Figlio Lauro, a seguito della sua partecipazione al Festival di Sanremo, dove ha attirato a se numerose polemiche e critiche per i suoi ‘travestimenti’ e per il suo pezzo ‘Me ne Frego’.

Nicola De Marinis: ‘Un giorno mi ha voltato le spalle e mi disse…’

Nicola De Marinis per la prima volta a Di più parla della relazione con suo figlio, il rapper Achille Lauro, un rapporto fatto da alti e Bassi:

‘Per mio figlio sono stato un padre ingombrante. Volevo che seguisse le mie orme ma un giorno mi ha voltato le spalle dicendo: ‘Me ne frego’’

poi ha aggiunto, parlando non solo di Lauro ma anche dell’altro figlio, i quali entrambi si sarebbero discostati dal ‘mondo borghese’, ecco perchè, secondo lui:

‘È stato il loro modo, a mio avviso, di scontrarsi con me. Mio figlio ha visto amici finire in carcere e morire di overdose, ha toccato con mano la disperazione’

ha continuato De Marinis.

Achille Lauro e la droga: il padre smentisce

L’intervista si sposta poi sulle presunte voci relative all’uso di stupefacenti da parte di Achille Lauro, voci che già furono smentite tempo fa dallo stesso rapper tempo fa al Corriere della Sera. Ecco cosa ha rivelato in proposito:

‘Mio figlio non è un drogato, non ha avuto esperienze devastanti. È un eccentrico ed è ben diverso. Ne avrà fatto uso in passato, ma non come ha scritto, in modo così esagerato’

Poi ha aggiunto:

‘Sarebbe stato impossibile, anche perché, se io mi sono allontanato dai ragazzi perché le incomprensioni erano tante, la madre non li hai mai abbandonati’

Ha concluso il giudice della Cassazione.

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