L’inflazione continua ad aumentare: ha raggiunto il 10% nell’Eurozona

L’inflazione è arrivata addirittura al 10%: non in Italia, ma nella cosiddetta “Eurozona”, quindi comunque nell’area che comprende i Paesi che adottano l’euro. Ecco qual è la situazione nello specifico del Belpaese.

Inflazione
Inflazione – Lettoquotidiano.it

L’inflazione non si arresta più, almeno per il momento: sta infatti continuando ad aumentare e non sappiamo quando la situazione migliorerà.

L’inflazione continua ad aumentare

L’inflazione continua ad essere un problema serissimo in Italia, ma se pensiamo di essere i più “sfortunati”, ci sbagliamo di grosso. Nella cosiddetta “Eurozona” – cioè l’area comprendente i Paesi che adottano l’euro – di recente è arrivata addirittura a 10. Che cosa significa? Che se un anno fa un bene costava 100 euro, oggi ne costa 110. Pensiamo sui beni molto più costosi di così, oppure comunque sommando tutti quelli che ci servono durante l’anno.

In sostanza, questo dato comprende mediamente tutti i Paesi che fanno parte appunto dell’Eurozona: qui, dati Eurostat alla mano, l’inflazione è passata da 9,1 a 10 in un mese circa. Ma quali sono gli stati europei in cui è più alta in assoluto? Al primo posto troviamo i Paesi Bassi, in cui è arrivata addirittura a 17,1, seguiti dal Belgio con 12 e dall’Austria con 11. Chiude la lista (tristissima) dei Paesi in cui è arrivato a raggiungere la doppia cifra la Germania, con 10,9.

Leggermente migliore – per così dire – la situazione della Spagna, in cui ha raggiunto il 9,3%. E l’Italia? Qui ad oggi l’inflazione si attesta intorno all’8,9% che, vedendo la media europea, non è neanche un tasso altissimo. Gli unici che possono contare ancora su prezzi leggermente meno alti sono i francesi, che hanno visto l’inflazione arrivare “solo” al 6,2%.

Inflazione
Inflazione – Lettoquotidiano.it

Ma quali sono i beni che risentono di più in assoluto dell’aumento dei prezzi?

I beni che ne risentono di più in assoluto

Tra i beni che risentono maggiormente dell’aumento dei prezzi troviamo al primo posto sicuramente l’energia: basti pensare che nell’ultimo anno il suo costo è aumentato del 40,8%. Anche i beni alimentari, però, iniziano ad aumentare e non di poco: il loro prezzo è salito dell’11,8% e dobbiamo considerare che questi sono comunque tra i più acquistati e consumati in assoluto. Parlando nello specifico solo dell’Italia, sappiamo che qui solo i beni alimentari sono aumentati dell’11,1%.

Qual è il problema di fondo? Che la Banca Centrale Europea continuerà ad alzare i tassi di interesse anche ad ottobre e che quindi probabilmente ci sarà davvero il più alto rialzo di sempre della storia.

Sostanzialmente sta accadendo questo (e ce lo ha detto proprio l’Istat in un comunicato pubblicato non molto tempo fa). I rincari dell’energia, hanno fatto sì che i costi di produzione delle industrie aumentassero del 40%. Questo quindi determina un ulteriore aumento dei prezzi finali, che quindi si ripercuotono solo ed esclusivamente sul consumatore finale.

Ma siamo sicuri che la colpa sia (solo) del conflitto in Ucraina? In realtà non è proprio così: la situazione è molto più intricata, complicata e difficile da comprendere di quanto si pensi. Può essere però riassunta così: l’Occidente ha in un certo senso chiuso i ponti con Russia e Cina (per una serie infinita di motivi). Questo ha dato il via ad una serie di investimenti costosissimi, che si aggiungono ad un aumento della domanda di vari settori. Non riuscendo ad adeguare l’offerta a quest’ultima, il risultato è proprio questo: l’inflazione.

Cosa accadrà in futuro? Lo scenario più plausibile è che, dal momento che ormai vi è stato un rallentamento serio della crescita mondiale e che i prezzi delle materie prime stanno iniziando a diminuire, verosimilmente anche l’inflazione diminuirà. Ma attenzione: secondo gli esperti, la globalizzazione crescente non tornerà per il momento (e non sappiamo tra quanto lo farà). Considerando che era (anche) questo fattore a tenere bassa l’inflazione, non sappiamo effettivamente quanto ci vorrà per riuscire a sistemare le cose definitivamente.

Impostazioni privacy