Un gesto d’amore quello dei familiari di un Carabiniere morto a Barletta dopo essere andato in pensione.
Questi hanno deciso di donare i suoi organi come atto d’amore in un momento di grande sconforto.
La morte del Carabiniere di Barletta
Quella che vi raccontiamo è una storia che ha una doppia faccia: da un lato il dolore per la perdita di un familiare, dall’altro la gioia di poter aiutare altre persone.
Ci troviamo a Barletta, in Puglia, dove un Carabiniere di 60 anni è morto in maniera improvvisa appena dopo essere andato in pensione.
Un momento davvero terribile per la sua famiglia, che ha perso una persona davvero amata, nonché un ottimo lavoratore che non ha potuto godersi la sua meritata pensione.
Ci era arrivato da poco ma nella notte fra martedì e mercoledì, si è spento all’ospedale Bonomo di Andria.
Il militare è stato colto da un malore che non gli ha lasciato scampo e la notizia è stata accolta con dolore dai familiari ma anche da chi lo conosceva e dai colleghi.
La donazione degli organi
In un momento così doloroso, la famiglia dell’uomo, in particolare la moglie e il figlio, hanno deciso di compiere un gesto d’amore.
I medici si sono complimentati per la loro decisione di donare gli organi, definendola una scelta di vita e di amore per il prossimo.
Grazie a questo gesto sarà possibile salvare la vita di tante persone e la morte del 60enne non sarà stata vana.
Questa è una grande consolazione per un dolore che in realtà è incolmabile perché l’uomo lascia un grande vuoto nel cuore di chi lo ha amato.
La famiglia ha spiegato che questa scelta coraggiosa in realtà rispetta quella che era la volontà del Carabiniere.
In particolare, gli organi donati sono stati: il fegato, il cuore, le cornee e i reni. L’intera procedura è stata eseguita nello stesso ospedale in cui si è spento.
L’equipe medica guidata da Giuseppe Vitobello si è messa subito all’opera e ha lavorato l’intera notte in diverse sale operatorie e grazie alla collaborazione con più professionisti.
Proprio il professor Vitobello si è complimentato per il gesto coraggioso in un momento così doloroso come la morte di un parente stretto.
È intervenuta in merito anche la direttrice generale dell’Asl, Tiziana Dimatteo, giudicando il gesto una grande dimostrazione di amore per il prossimo, resa possibile grazie ai familiari e grazie agli operatori che lavorano incessantemente per questa buona causa.