Palermo: tolti i figli a una coppia omosessuale dopo il coming out

Due donne hanno fatto coming out a Palermo e questo ha determinato l’allontanamento dei figli.

Mani
Mani – LettoQuotidiano.it

Questa la terribile storia di due donne omosessuali che volevano solo rifarsi una nuova famiglia dopo anni di abusi.

Coming out per due donne di Palermo

Ai tempi d’oggi la società dovrebbe accettare indistintamente qualsiasi orientamento sessuale ma purtroppo non sempre è così.

La triste storia che vi raccontiamo oggi è quella di due donne palermitane che chiameremo con i nomi fantasiosi di Anna e Marta, rispettivamente 28 e 31 anni.

Dopo un vita passata a subire abusi da parte di uomini che le hanno maltrattate, le donne, insieme ai rispettivi figli cercavano una vita migliore.

Dopo essersi incontrate nella loro città, si sono conosciute e dopo essere diventate grandi amiche, forse anche perché ad accomunarle c’era il trauma condiviso, il sentimento è diventato sempre più forte.

Un passato tortuoso quello delle due donne che finalmente ora avevano trovato la propria serenità l’una nelle braccia dell’altra.

Ma questo sogno è stato ben presto spezzato da un’azione semplice e naturale come quella del coming out.

L’allontanamento dei figli

Ovviamente non pensavano che dichiarare al mondo il loro amore significasse vivere un nuovo calvario.

Le due protagoniste di questa triste storia si sono confidate a Today, raccontando di non poter vedere i rispettivi figli perché non viene accettata la loro relazione.

Marta ha un figlio di 12 anni e uno di 4, avuti da due relazioni differenti. Il primo è vive con i nonni paterni e lei non lo vede da anni, invece il secondo era insieme a sua madre fino a questo momento.

Per quanto riguarda Anna, ha una bambina di 11 anni il cui affidamento è presso i nonni materni poiché lei è rimasta incinta quando era ancora minorenne.

La loro vicenda è iniziata a giugno, quando dopo diversi mesi di conoscenza, hanno preso una casa in affitto per vivere come una felice famiglia allargata.

Fino a quel momento non si erano esposte troppo proprio per la paura di ripercussioni sui minori, i quali non hanno sofferto di questa particolarità ed erano felici del nuovo nucleo.

Un giorno però questi non sono più rientrati a casa, forzati dai rispettivi nonni a rimanere in casa con loro, i quali scrivevano anche falsi messaggi per far capire alle madri che quella era la volontà dei ragazzi.

Gli stessi nonni hanno anche riferito che questa relazione era motivo di vergogna per i nipoti ma Anna e Marta sanno che non è così e al dolore per la potenziale perdita dei figli si aggiunge la frustrazione di questa situazione ostacolante che non era stata così grave nemmeno in passato, quando avevano dei compagni violenti.

Le donne hanno sporto denuncia ma non è servito a nulla, così si sono rivolte all’avvocato Antonino Ticali che spiega come ci siano diversi procedimenti aperti e in sede civile egli conta di trovare una soluzione.

Tribunale
Tribunale – LettoQuotidiano.it

La Procura sta anche indagando in merito alla storia, ascoltando i minori interessati, i quali avrebbero riferito di non voler più stare in quella casa ma le donne sono convinte che siano vittime di manipolazione perché al contrario, sono sempre stati felici di questo amore.

A rafforzare questa ipotesi c’è anche il fatto che il calvario è iniziato immediatamente dopo il loro coming out di giugno.

“ci sentiamo discriminate. essere omosessuale non significa non essere una buona madre. faremo di tutto per riavere i nostri figli e ricomporre la famiglia”.

 

Impostazioni privacy