Draghi premiato a New York come miglior statista dell’anno: “Niente ambiguità con le autocrazie”

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha ricevuto a New York il premio come statista dell’anno dall’Appeal of Conscience Foundation. Nel suo discorso, l’ex presidente della Banca centrale europea ha esortato al dialogo con le autocrazie, ma senza ambiguità perché loro “prosperano” davanti alle esitazioni.

Draghi
Mario Draghi – lettoquotidiano.it

Draghi è stato accolto dall’ex segretario di Stato degli Stati Uniti, Henry Kissinger, ma ha ricevuto parole lusinghiere anche dall’attuale presidente Usa, Joe Biden, che in un messaggio ha voluto ringraziarlo per la sua leadership e per la “voce potente nella promozione dei diritti umani“. Oggi il premier italiano parlerà, sempre a New York, all’Assemblea delle Nazioni Unite.

Draghi premiato come miglior statista dell’anno: il discorso del premier sulle autocrazie

Smoking nero come da dress code e l’emozione che tradisce sempre, Mario Draghi è il miglior statista dell’anno. A consegnarli il premio dall’Appeal of Conscience Foundation nella 57ma edizione dell’Annual Awards Dinner, che in passato hanno ricevuto anche altri capi di Stato e di governo, come Michail Gorbachev, Angela Merkel e Shinzo Abe, è l’ex segretario di Stato degli Stati Uniti, Henry Kissinger.

Dall’ex primo ministro giapponese, assassinato ad agosto, è partito il discorso del nostro presidente del Consiglio, non prima però di aver ricevuto le lodi di Kissinger che ha detto che il “suo coraggio e la sua visione faranno sì che resterà con noi a lungo” e del presidente degli Usa, Joe Biden, che lo ha ringraziato per la sua leadership in un video messaggio e ha anche spiegato come sia “stato una voce potente nel promuovere la tolleranza e la giustizia“.

Kissinger Draghi
Henry Kissinger e Mario Draghi – lettoquotidiano.it

Quando tracciamo una linea rossa, dobbiamo farla rispettare. Quando facciamo un impegno, dobbiamo onorarlo. Le autocrazie prosperano sfruttando la nostra esitazione. Dovremmo evitare l’ambiguità, per non pentircene in seguito“, ha dichiarato nel suo intervento il premier per cui le cose fondamentali sono il dialogo, “al centro della sua vita professionale come economista e come decisore politico“. “Solo la cooperazione globale – ha detto ancora – può aiutare a risolvere i problemi globali“.

Il momento ci costringe a fronteggiare una sfida enorme e quindi “l’invasione russa dell’Ucraina rischia di inaugurare una nuova era di polarizzazione, che non vedevamo dalla fine della Guerra Fredda“, per cui “la domanda su come affrontiamo le autocrazie definirà la nostra capacità di plasmare il nostro futuro comune per molti anni a venire“.

La soluzione, secondo Draghi, “sta in una combinazione di franchezza, coerenza e impegno. Dobbiamo essere chiari ed espliciti sui valori fondanti delle nostre società. Mi riferisco alla nostra fede nella democrazia e nello Stato di diritto, al nostro rispetto dei diritti umani, al nostro impegno per la solidarietà globale“. Per lui, sono questi ideali he devono guidare la politica estera in maniera chiara e prevedibile.

Draghi oggi all’assemblea generale dell’Onu, le anticipazioni nelle parole di ieri a New York

Le parole del presidente Draghi non sono finite, ma i concetti espressi al Perrine di New York verranno ribaditi anche nella 70esima edizione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite, che inizierà proprio oggi, per la prima volta in presenza da quanto è iniziata la pandemia, e che verrà aperta, come da tradizione dal presidente del Brasile, Jair Bolsonaro.

Spero che ci sarà un futuro quando la Russia deciderà di tornare alle stesse norme sottoscritte nel 1945. Nonostante tutta l’oscurità dei tempi in cui viviamo, rimango ottimista riguardo al futuro“, ha detto. Un cenno e un plauso del discorso del premier anche all'”eroismo dell’Ucraina, del suo presidente Zelensky e del suo popolo” considerati un “potente promemoria di ciò che rappresentiamo, di ciò che stiamo per perdere“. E quindi, ancora le scelte fatte sia nell’Unione europea e nel G7 di rimanere a fianco agli invasi e non gli invasori, “nonostante i tentativi di Mosca di dividerci“.

Per l’ex presidente della Banca centrale europea “solo l’Ucraina può decidere quale pace sia accettabile, ma dobbiamo fare tutto il possibile per favorire un accordo quando finalmente sarà possibile“. Draghi ha lanciato l’ennesimo messaggio di speranza: “L’indifferenza è il peggior nemico dell’umanità. Parlare apertamente non è solo un obbligo morale, è un dovere civico. A coloro che chiedono silenzio, sottomissione e obbedienza dobbiamo il potere delle parole e dei fatti. Oggi il mondo ha bisogno di chiarezza, amore e speranza“, ha concluso il suo discorso il presidente del Consiglio.

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