Putin incontra Xi Jinping: “Cina e Russia pronti a lavorare come grandi potenze”

La Russia e i rapporti con la Cina sono rimasti un’arma rinchiusa tacitamente sotto il suolo (almeno all’apparenza) fin dal 24 febbraio, inizio dell’invasione all’Ucraina. Oggi, però, Vladimir Putin ha incontrato l’omologo cinese Xi Jinping, in un vertice che potrebbe significare tanto per le evoluzioni prossime della guerra e ciò che rappresentano. Ecco tutte le ultime novità di giornata.

Putin Xi Jinping
Putin e Xi Jinping – lettoquotidiano.it

Russia e Cina unite a braccetto, nell’ambito di una guerra senza cantieri e confini ma che sta allargando sempre più il suo raggio d’azione al mondo intero e sicuramente alle superpotenze dell’occidente e non solo, sempre più coinvolte nel conflitto. Quanto è successo nelle ultime ore lo dimostra, con Vladimir Putin che incontra direttamente il presidente cinese Xi Jinping. E le dichiarazioni che arrivano non sono affatto banali per capire dovrà si andrà a parare nel prossimo futuro.

Putin vede Xi Jinping a Samarcanda: le dichiarazioni del presidente russo e non solo

La terza fase della guerra ha diverse conseguenze, chiare e precise. Sì, perché l’Ucraina ha recuperato diversi territori a est e a sud, tra cui anche la regione di Zaporizhzhia tanto discussa e pericolosa, ma di certo Putin non è nemico che resta a guardare e vuole farlo, nell’ambito di un conflitto militare incerto, ma in cui i russi, nonostante tutte le perdite, vogliono prevalere. E per farlo, è necessario anche rinsaldare il quadro delle alleanze, come ha dimostrato la stessa Ucraina con tutto l’occidente.

Oggi è una giornata importante in tal senso, ma per la controparte. Putin, infatti, incontra a Samarcanda, in Uzbekistan, il presidente cinese Xi Jinping. Un vertice che non è affatto banale tra due superpotenze mondiali e che arriva in occasione del punto tra i leader dei Paesi dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco). L’eccezionalità della cosa è definita dal fatto che i due numero uno di Russia e Cina non si erano mai incontrati dall’inizio del conflitto a est dell’Europa.

Putin Xi Jinping
Putin e Xi Jinping – lettoquotidiano.it

E i messaggi che arrivano dal vertice vanno in una direzione chiara. Putin ha voluto precisare, infatti, di comprendere la preoccupazione di Xi Jinping su quanto sta succedendo in Ucraina. E ha aggiunto: “Intendo chiarire la posizione russa”.

Ore frenetiche, dunque, per Xi Jinping dato che il presidente cinese oggi ha avuto i primi incontri con i leader asiatici. Le risorse arrivate dai media di Pechino ci hanno aggiornato, infatti, sul fatto che il numero uno della Cina ha già visto il turkmeno Serdar Berdimuhamedov e il kirghiso Sadyr Zhaparov. Incontri che sono serviti a rinsaldare i rapporti anche in Asia, garantendo supporto e sovranità agli interlocutori.

Nelle ultime ore, è arrivata da Samarcanda anche una chiara apertura a Putin. Infatti, il chiaro auspicio è che si lavori “come due grandi potenze”. Questo almeno è il messaggio che ha voluto lanciare Xi Jinping alla Russia e al mondo intero.

Alcune dimostrazioni di quanto sta accadendo a livello diplomatico hanno già delle prove concrete nei fatti. Oggi l’agenzia Interfax ha aggiornato sul fatto che le navi da guerra russe e cinesi hanno attuato dei pattugliamenti congiunti nel Pacifico. Tra le zone interessate ci sarebbe anche il mare di Okhotsk, e quindi ci troviamo molto a oriente della Russia. Non si tratta di altro se non di esercitazioni congiunte, che comunque hanno un chiaro significato in questo momento storico e geopolitico. Il vice comandante della flottiglia di Primorye, regione strategicamente fondamentale per la Russia in Giappone, ha annunciato quanto sta accadendo: “Le navi delle flotte russa e cinese eseguiranno manovre tattiche congiunte“, precisa. Spiega anche che si tratta di tiri di artiglieria che si avvarranno di vere e proprie munizioni. E poi si attueranno anche delle operazioni di sostegno ad elicotteri, i quali voleranno a partire dalle imbarcazioni stesse.

Non è l’unico piano su cui si stanno giocando le strategie dei russi a livello internazionale. Infatti, Putin ha visto in un vertice anche il suo presidente iraniano, Ibrahim Raisi. E lo stesso numero del Cremlino ha annunciato che è in cantiere un accordo di cooperazione proprio con l’Iran. Putin, come riporta la Tass, ha espresso anche parole importanti in tal senso: “Le posizioni di Russia e Iran sono vicine o coincidono su diverse questioni internazionali”.

L’incontro tra Russia e Cina e lo stato della guerra con l’Ucraina

Il vertice tra Putin e Xi Jinping, ovviamente, fa parlare molto il mondo intero e in primo luogo la Russia. Andrey Kortunov, direttore generale del Russian International Affairs Council (Riac), in un pezzo uscito sui cinesi del “Global Times” proprio in occasione dell’incontro, ha spiegato la situazione sotto il punto di vista russo. L’analista ha affermato senza alcun dubbio che Putin è il primo ad avere come interesse “la sovranità nazionale e l’indipendenza della Russia”. Insomma, Kortunov sostiene che il leader del Cremlino non cederà mai la sovranità a nessun’altra potenza mondiale, e quindi neppure alla Cina.

Ma se la Cina strizza l’occhio a Putin, di certo non si può dire lo stesso degli Stati Uniti, che anzi sono ben determinati negli aiuti all’Ucraina fin dal 24 febbraio e il cui braccio di ferro con la Russia non è più in atto a livello formale, ma questo non vuol dire che il freddo sia passato. Anzi, il ministero degli Esteri di Mosca ha fatto trapelare il contrario, annunciando che gli Stati Uniti sarebbero pronti a entrare nel conflitto direttamente nel caso in cui si prolungasse.

E su questo allarmante tema è intervenuto anche Anatoly Antonov, ambasciatore russo negli Stati Uniti. Le sue dichiarazioni sono particolarmente delicate e sono state riportate dall’agenzia Sputnik. Antonov, infatti, ha detto a chiare lettere che se gli Stati Uniti continuassero a rifornire l’Ucraina con missili a lunga gittata e questi dovessero colpire il territorio russo, automaticamente gli USA sarebbero trascinati nello scontro militare con il Cremlino. L’ambasciatore russo ha aggiungo anche: “È preoccupante il fatto che da diversi mesi l’Ucraina sollecita la fornitura di missili tattici Atacms, i quali sono fatti per colpire obiettivi a una distanza massima di 300 km”. Antonov sostiene che con una fornitura del genere sarebbero possibili bersagli anche le grandi città della Russia.

Gli Stati Uniti saranno, quindi, trascinati in uno “scontro militare” con la Russia al verificarsi di determinate condizioni e, nell’ambito della fruttuosa controffensiva ucraina, non sono neanche impossibili. Uno scenario che, per forza di cose, nessuno di noi si augura. Ma la pace, in questo momento, sembra quasi utopia e la paura non cessa per quello che il mondo potrebbe presto vivere.

 

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