Tutti (o quasi) contro Pausini per il rifiuto di cantare “Bella ciao”, lei si difende: ”Fascismo è una vergogna”

Ha passato giorni migliori, certo non quando Marco se n’è andato via, Laura Pausini. La cantante romagnola, invitata in un programma televisivo spagnolo a cantare “Bella ciao”, non ha accettato di farlo perché si trattava di una canzone “politica” e il web le si è scagliato contro.

Pausini
Laura Pausini – lettoquotidiano.it

Non solo, anche i politici hanno condannato la sua scelta di non esibirsi nel celebre inno dei partigiani, specialmente quelli del Partito democratico. A difenderla, invece, ci ha pensato il leader della Lega, Matteo Salvini, e lei stessa. In un tweet in spagnolo, Pausini ha spiegato che non canta “canzoni politiche né di destra, né di sinistra. Ciò che penso della vita lo canto da ormai 30 anni”. La cantante de “La Solitudine” ha inoltre condannato anche il fascismo, definendolo “una vergogna assoluta”.

Pausini si rifiuta di cantare “Bella ciao”, il web e alcuni politici insorgono contro di lei

El Hormiguero, Antena 3, La Voz, Laura Pausini, Bella ciao, il web. Se vi avessero messo a disposizione queste sei parole per un temino delle elementari, cosa avreste inventato? Difficile rispondere, vero? Più che immaginare scenari, allora, proviamo a raccontare cosa hanno a che fare e cosa effettivamente è successo.

El Hormiguero, in italiano il formicaio, è un programma televisivo spagnolo, in onda dal 2006 e dal 2011 spostato su Antena 3, che invece è un canale, in cui è stata invitata la nostra Laura Pausini per presentare la nuova stagione di La Voz, ovvero il talent show The Voice ma in spagnolo, in cui lei sarà uno dei quattro giudici. Perché tanto scalpore, però?

Laura Pausini
Laura Pausini – lettoquotidiano.it

Ecco, sì. Durante la trasmissione, il conduttore Pablo Motos ha invitato la cantante romagnola a continuare Bella ciao, un brano popolare italiano dedicato alla Resistenza che di recente è stato cantato anche nella Casa di carta, diventando famoso anche in Spagna. A sorpresa, però, l’interprete de “La solitudine” ha preferito non farlo perché “una canzone politica”.

Apriti cielo, o apriti social. Dalla regione iberica, la notizia ci ha messo un attimo ad arrivare fino in Italia, che non ha preso affatto bene la scelta di Pausini di non cantare un inno all’antifascismo. Tra i commenti, è spuntato anche qualche tweet ironico per la cantante di Faenza.

Nel mondo politico, pure, si è data molta importanza al gesto. A intervenire più a gamba tesa è stata Mariza Bafile, candidata alla Camera dei deputati nella circoscrizione estero-Europa per il Partito democratico: “Se lei può vivere in una democrazia – ha scritto su Twitter -, lo deve alla persone che sono morte intonando quell’inno”. O Elio Vito, ex parlamentare azzurro che ha lasciato Forza Italia perché contrario alla piega presa dal partito di Silvio Berlusconi.

O, ancora, Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, che sempre su Twitter ha scritto quasi una lettera alla cantante, definendo Bella ciao una canzone non politica, ma d’amore.

 A difenderla, invece, ci hanno pensato l’ex parlamentare dem Anna Paolo Concia e il numero uno della Lega, Matteo Salvini, che ha espresso stima nei confronti della cantante per la scelta.

Pausini: “Non canto canzoni né di destra, né di sinistra. Il fascismo è una vergogna assoluta”

Attaccata da più parti, comunque, Pausini ha sentito il bisogno di difendersi anche da sola. Sotto il post di 20minutos.es, la cantante ha precisato come lei non canti canzoni politiche “né di destra, né di sinistra. Canto quello che penso della vita da 30 anni“, ha scritto precisando poi che “il fascismo sia una vergogna assoluta sembra ovvio a tutti. Non voglio che nessuno mi usi per propaganda politica. Non inventate ciò che non sono“, ha concluso. Ma la polemica, no, non si è affatto chiusa.

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