Migranti: muore una bambina siriana su un barcone nel Mediterraneo

Ennesima tragedia legata ai migranti, stavolta a fare le spese di un estenuante viaggio per la salvezza è una bambina siriana.

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Migranti – LettoQuotidiano.it

La piccola di 4 anni è morta, dopo 10 giorni senza bere né mangiare a bordo di un barcone che si trovava nelle acque del Mediterraneo.

Tragedia in un barcone di migranti

La situazione die migranti che arrivano sulle nostre coste, e non solo, è davvero fuori controllo ma oltre all’emergenza legata al sovraffollamento delle strutture di accoglienza, tema caldo in questi giorni di campagna elettorale, ce n’è un altro.

Molto grave infatti è la mortalità legata a chi tenta di raggiungere l’Italia per sfuggire a una situazione disastrosa, ma va incontro alla morte.

Ancor peggio, se a morire è un minore ed è proprio quello che è successo nelle scorse ore. Una bambina di 4 anni infatti ha perso la vita su un barcone.

La piccola è siriana ed era partita dal Libano 10 giorni fa insieme alla madre, al padre e alla sorellina di poco più di un anno. Si trovava bloccata sull’imbarcazione in mezzo al Mediterraneo.

La piccola Loujin è morta di sete. A diffondere la notizia è stata l’attivista Nawal Soufi, che da diverso tempo vive in Sicilia e si occupa delle operazioni di salvataggio di queste persone.

La famiglia di Loujin

Il padre della bambina, Ahmad Adbelkafi Nasif, è profondamente addolorato per questa morte terribile e ha affermato che la piccola piangeva disperata ogni giorno.

“avete idea di cosa significa vedere morire una figlia in questo modo terribile senza poter fare nulla per salvarla?”

ha commentato.

I membri della famiglia di Loujin sono siriani ed erano rifugiati in Libano. Sognavano una vita nuova dopo l’arrivo della seconda figlia e così hanno tentato la fortuna imbarcandosi alla volta dell’Europa.

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La famiglia si trovava sull’imbarcazione insieme a circa 60 persone e la barca si trovava nella zona Sar di Malta.

L’attivista Soufi ha ricevuto la segnalazione e ha subito avvisato le autorità di La Valletta, che dopo un giorno in cui nessuno si è fatto sentire, hanno risposto che una nave si stava avvicinando all’imbarcazione per controllare la situazione a bordo e ovviamente salvare i presenti.

Purtroppo questa stava già affondando lentamente, infatti il padre della bambina ha riferito che stavano svuotando lo scafo aiutandosi con dei secchi già da diverso tempo.

Dopo 10 giorni in cui i migranti erano fermi in mare, si è avvicinato un mercantile con bandiera di Antigua e Barbuda, che ha prestato i soccorsi.

Loujin purtroppo era già morta, invece la sorellina è stata trasportata in ospedale per accertamenti, poiché ha ingerito molta acqua di mare per cercare di dissetarsi, tuttavia la sua vita non è in pericolo.

Anche i genitori stanno bene e ora sono a Creta.

“il nostro cuore è in cenere, mia figlia prima di morire ha pronunciato le sue ultime parole chiedendo qualche goccia d’acqua”

questo il commento della mamma.

Le parole dell’attivista

Senza parole anche l’attivista che ha avvisato le autorità di Malta. Questa ha anche pubblicato un post in cui si scusa con la piccola per non essere riuscita a salvargli la vita.

La donna ha anche scritto che 2 persone della stessa imbarcazione risultano disperse.

Ha poi puntato il dito contro le autorità competenti, sottolineando che potevano intervenire prima della tragedia, invece hanno lasciato queste persone in mare a morire di stenti.

“si tratta di una grave omissione di soccorso”

ha scritto, riferendosi al fatto che già sapevano che la situazione era critica e avevano le fotografie della posizione dell’imbarcazione.

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