Mestre: chi è l’uomo che ha tentato di rapinare il portavalori

L’assalto di ieri al centro commerciale di Mestre ha finalmente un nome, si tratta del 65enne sardo, Luigi Carta.

Porte di Mestre
Porte di Mestre – LettoQuotidiano.it

L’uomo è conosciuto in zona come ‘Lupo Solitario’ ed è una persona che vive in macchina e non avrebbe legami familiari.

L’assalto al centro commerciale di Mestre

Ci troviamo al centro commerciale Le Porte di Mestre, dove ieri c’è stato l’assalto a un portavalori da parte di un uomo di cui fino a questo momento non era stata resa nota l’identità.

Ora abbiamo il suo nome, si tratta dal 65enne Luigi Carta, un uomo di origine sarda che vive in macchina e non sembra avere una famiglia.

Nella giornata di ieri ha terrorizzato coloro che si trovavano al centro commerciale, infatti prima ha tentato di rapinare un portavalori nel momento in cui la guardia giurata stava caricando i sacchi con il denaro preso dalle casse dell’ex Auchan.

Dopo, è iniziato lo scontro con armi da fuoco in cui è rimasto ferito sia lui che il vigilante.

La tentata rapina è avvenuta ieri mattina in un sabato come tanti, in cui il centro commerciale era pieno di persone.

I testimoni raccontano di aver sentito gli spari e in poco tempo c’è stato un fuggi fuggi generale, attimi di vero panico.

La guardia giurata è rimasta gravemente ferita, infatti i soccorritori hanno trovato l’uomo sanguinante a terra.

Anche i Carabinieri sono giunti sul luogo e hanno bloccato il colpevole, che aveva tentato la fuga ma invano.

Forze dell'ordine fuori al centro commerciale
Forze dell’ordine fuori al centro commerciale – LettoQuotidiano.it

Questo è rimasto ferito in maniera più lieve e se in un primo momento si pensava che avesse un complice, gli agenti hanno accertato che ha agito da solo.

Chi è Luigi Carta

L’uomo ha 65 anni e non ha una fissa dimora, infatti dorme in macchina e mai nello stesso posto. In paese lo chiamano ‘Lupo Solitario’ e sembra non abbia legami familiari, all’infuori di alcuni parenti in Friuli.

Carta è originario di Dorgali, in provincia di Nuoro e ora è stato arrestato per i gravi fatti di ieri, in cui ha colpito con l’arma, che aveva irregolarmente, il vigilante che ha tentato di salvaguardare il portavalori.

Quando i Carabinieri lo hanno fermato, sono cominciati gli interrogatori per capire la dinamica e il movente, anche se probabilmente si tratta di un gesto disperato.

Carta era già noto alle forze dell’ordine, infatti nel 2008 era stato condannato a 10 anni di carcere per rapina a mano armata alla Banca di credito cooperativo di Manzano.

Di lui si erano perse le tracce dopo la fine della sua detenzione, del resto non è un tipo da mettersi in mostra.

Luigi è un tipo sfuggente, per questo veniva definito come un lupo solitario, il soprannome con cui era noto nella zona.

Si adattava a ogni condizione ambientale ed era abile nel cancellare le tracce dei suoi passaggi.

Tuttavia nel 2008 fece qualche errore, infatti fece una rapina in banca dove entrò con la testa coperta intimando ai cassieri di consegnare il denaro, ma venne arrestato pochi giorni dopo.

I precedenti

Luigi Carta aveva già dei precedenti, alcuni meno gravi ma uno in particolare gli costò 10 anni di carcere.

Era il 9 dicembre del 2008 quando entrò in una banca con uno scaldacollo a coprirgli il volto.

Si fece consegnare un grande quantitativo di soldi, che poi risulteranno essere 160mila euro, in seguito si fece scudo con un cliente per uscire.

Aveva una semiautomatica ed era stato molto rapido. All’uscita si recò nella Cinquecento che aveva rubato per l’occasione e alla quale aveva sostituito le targhe rubate da un’altra vettura.

Con i soldi voleva acquistare una casa nella sua Sardegna ma 10 giorni dopo venne fermato al ritorno di un pranzo dai parenti. Si stava dirigendo a Livorno per prendere un traghetto per Olbia.

Gli agenti di Udine, lo cercavano dal giorno della rapina e lo avevano pedinato 24 ore su 24. Venne dunque fermato e trovato in possesso della refurtiva, inoltre venne anche trovato il suo nascondiglio nel Carso.

A tradire Luigi sono state alcune banconote macchiate di inchiostro, che aveva cercato di spendere ma senza successo.

Era sospettato all’epoca, di altre rapine a Trieste.

 

 

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