Ospedale Meyer di Firenze: addio a Polpetta, il cane amico dei bimbi

Gli animali possono avere un meraviglioso effetto terapeutico, come Polpetta, il barboncino dell’Ospedale Meyer.

Polpetta
Polpetta – LettoQuotidiano.it

I piccoli ospiti della struttura di Firenze amavano il piccolo Polpetta e nella sua lunga carriera all’ospedale pediatrico fiorentino, ha consolato molte lacrime.

Muore il simbolo dell’ospedale Meyer

L’ospedale Meyer di Firenze piange la scomparsa dell’idolo dei piccoli ospiti, ossia un barboncino di nome Polpetta, amato all’interno della struttura da grandi e piccini.

La sua mossa vincente era sdraiarsi a pancia in su e muovere velocemente la coda in cerca di coccole.

Inteneriva tutti e consolava molti bambini, infatti era il protagonista della pet therapy per i piccoli pazienti, a cui strappava molti sorrisi.

Per tanti anni ha lavorato in questa struttura, dove è stato una figura importante e abituale per i bambini.

a darne il triste annuncio è stata la Fondazione del Meyer sui canali social e subito le foto di Polpetta sono state invase da commenti affettuosi da parte di chi lo conosceva e non.

Logo della Fondazione
Logo della Fondazione – LettoQuotidiano.it

Anche i genitori di tanti bambini in cura nella struttura o che lo sono stati in passato, hanno salutato il cagnolino e molti hanno condiviso foto insieme a lui.

Nel post pubblicato nella pagina ufficiale dell’ospedale si legge

“oggi l’ospedale saluta polpetta e lo ringrazia per il suo importante contributo. un dottore speciale amato da tutti, bambini e non”.

Il contributo di Polpetta e le testimonianze

L’ospedale pediatrico ospitava da tantissimo tempo il piccolo Polpetta, che faceva parte dell’associazione Antropozoa e viveva nella fattoria socioterapeutica del gruppo.

Da anni entrava tranquillamente nei reparti della struttura per portare sorrisi e ridurre lo stress, aiutando così i piccoli ricoverati a diminuire la paura.

Si tratta di un lavoro molto importante e che veniva naturale al piccolo amico a quattrozampe, che moltissimi genitori e membri del personale sanitario hanno voluto ricordare con post come questi

“grazie a polpetta mio figlio non urlava più durante i prelievi”

“ciao polpetta, grazie a te mia figlia ha ritrovato la voglia di vivere”

“sei stato un raggio di sole per noi infermieri”.

Anche Francesca Mugnai, presidente di Antropozoa, ha rivelato di aver accolto la notizia, giunta poche ore fa, con molta tristezza.

La morte di Polpetta lascia un vuoto in tante persone e la donna ha rivelato di aver ricevuto molti pensieri e ricordi da parte di chi lo conosceva.

Alla veneranda età di 12 anni Polpetta è morto e nella sua vita, ha incontrato tantissime persone in ospedali, carceri, scuole e residenze per anziani. Ovunque riusciva immediatamente a farsi amare.

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