Sondaggi politici, il voto utile non fa breccia: salgono Cinque stelle e terzo polo

Nonostante gli appelli del segretario del Partito democratico, Enrico Letta, il voto utile “per arginare la destra” non va a segno. Secondo la media dei voti dei sondaggi pubblicati dal 28 agosto al 3 agosto, realizzata da Termometro Politico, a salire sono solo il MoVimento 5 stelle di Giuseppe Conte e il terzo polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi.

Appendino Conte
Chiara Appendino e Giuseppe Conte – lettoquotidiano.it

Scendono di poco Fratelli d’Italia e Lega, che trascinano verso il basso anche l’intera coalizione del centrodestra. Nulla di preoccupante, comunque, per la leader Giorgia Meloni, soprattutto perché a registrare una diminuzione dei consensi maggiore sono gli sfidanti del centrosinistra, con il Pd in testa a tutti.

Sondaggi elettorali, la media dei voti vede solo i Cinque stelle e il terzo polo in crescita

La corsa al voto del 25 settembre sta quasi per terminare: poco più di 18 giorni e gli italiani sapranno chi avrà l’onore e l’onere di guidare l’Italia in un momento così difficile segnato dall’emergenza energetica, e quindi dall’aumento delle bollette di gas e luce dovuto all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Vladimir Putin e dalle conseguenti sanzioni dell’Unione europea all’oligarca.

Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, secondo la media dei voti pubblicata oggi da Termometro Politico che tiene conto dei sondaggi effettuati dal 28 agosto al 3 settembre di dieci istituti di ricerca – TP, Noto, Swg, Demopolis, Ipsos, Bidimedia, Tecnè, di nuovo Noto, Euromedia, Piepoli – è ancora salda al primo posto, anche se cede lo 0,3% rispetto ai dati della settimana prima: dal 24,5%, infatti, il partito di quella che potrebbe diventare la prima presidente del Consiglio donna della storia italiana si attesta ora al 24,2%.

A registrare, però, un calo maggiore è il Partito democratico di Enrico Letta che, nonostante i suoi appelli al voto utile, deve scontrarsi con la risalita dei consensi per il MoVimento 5 stelle di Giuseppe Conte e del terzo polo di Azione e Italia Viva di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Dal 22,9% del 27 agosto, i dem scendono al 22,4%, aumentando anche la distanza da Meloni.

Renzi Calenda
Matteo Renzi, Giorgio Gori e Carlo Calenda – lettoquotidiano.it

La Lega di Matteo Salvini, salda al terzo posto, scende dello 0,4%. In pratica, dal 13,4% della settimana precedente arriva al 13% del 3 settembre, mentre Forza Italia di Silvio Berlusconi rimane ferma all’8%.

Tornando ai pentastellati, in soli sette giorni sono riuscita a recuperare l’1% dei voti portandosi all’11,8% dei consensi totali. Il terzo polo, invece, si ferma nella sua crescita al +0.7% e arriva al 6,4%. A chiudere l’alleanza tra Sinistra Italiana/Europa Verde di Nicola Fratoianni, Eleonora Evi e Angelo Bonelli stabile al 3,5% e +Europa di Emma Bonino che scende ancora dello 0,2% e si attesta all’1,9% ora.

Con buona pace del segretario del Pd, ancora, il centrosinistra continua a perdere pezzi: ora, infatti, è sul 27,8% dei consensi contro l’oltre 45,2% della coalizione dei tre alleati di destra. Solo nella media del 27 settembre, però, anche loro vedono una flessione dei voti dello 0,7%, la stessa registrata anche da Letta e le altre forze dello schieramento.

Sondaggi politici: Fdi al 24,8%, i Cinque stelle vincono al Sud

Stando alle rilevazioni di Tecnè per il Tg5, però, Fratelli d’Italia avrebbe il 24,8% contro il 21,9% del Partito democratico. Il MoVimento 5 stelle, invece, inizia a pregustare il sorpasso nei confronti della Lega: a separare i due vecchi alleati di governo ci sono solo 0,2 punti percentuali, con il Carroccio al 12,1% e i pentastellati all’11,9%.

I numeri più alti, anche rispetto agli altri sondaggi, sono quelli di Forza Italia, fotografata dall’istituto di ricerca al 10,4% contro il terzo polo che arriva al 6,1%. Rispetto alla media di Termometro Politico, inoltre, si vede un calo anche di Sinistra Italiana/Europa Verde, ferma alla soglia di sbarramento del 3%. Al di sotto di questa, vediamo Italexit per l’Italia di Gianluigi Paragone al 2,4%, +Europa al 2,1%, Noi Moderati di Maurizio Lupi e Giovanni Toti all’1,4% e Impegno Civico di Luigi Di Maio allo 0,9%. Mentre gli astenuti e gli indecisi viaggiano sul 43,5% del totale degli aventi diritto al voto.

Stando alle rilevazioni dell’istituto Ixè, invece, il partito di Meloni si laurea ancora il più votato, ma solo dal 22,7% degli italiani, appena l’1% in più del Pd. Il MoVimento 5 stelle, tra l’altro, per loro supera di gran lunga la Lega: 13,8% contro il 10,9%. Berlusconi ha ancora un po’ di margine dai due ex dem. Forza Italia, infatti, è fotografata al 7,9% e il terzo polo al 7,1. Chiudono Si/Verdi con il 3,5% (come la media di Termometro Politico), +Europa al 2,7%, il giornalista ex pentastellato al 2,5%, la quarta gamba del centrodestra all’1,2% e il ministro degli Esteri allo 0,8%.

A risultare ancora più interessante, dai dati di Ixè, è la distinzione tra centro-nord e sud e nelle isole. I pentastellati, per esempio, sono più forti nel Mezzogiorno: la percentuale di sopra non è che la media tra il 24,5% dei consensi ottenuti nelle regioni meridionali e l’8,8% di quelle del centro-settentrionali. Per Fratelli d’Italia, invece, si registra l’effetto contrario. Gran parte dei voti per Meloni arriva dal centro-nord (25,1%), mentre al sud e nelle isole si ferma al 17,7%.

Lo stesso discorso, con un distacco minore, si può fare per la Lega, mentre i forzisti vanno meglio nel meridione. Il partito dem va un po’ meglio nel nord, così come anche gli alleati Fratoianni, Evi e Bonelli e, soprattutto il terzo polo. Secondo il sondaggio di Ixè, Calenda e Renzi raddoppiano quasi i consensi nelle regioni centro-settentrionali: 8,4% contro il 4,3%.

Impostazioni privacy