Elezioni 25 settembre, Letta ai suoi: “Con il 43% dei voti, la destra prende il 70% dei seggi”

Un annuncio su Twitter e via su Zoom. Il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, parla ai suoi: li motiva, prova a ricordare che fino al 25 settembre, il giorno delle elezioni, non c’è ancora niente di scritto. Poi un attacco a Carlo Calenda e Giuseppe Conte, rispettivamente frontman del terzo polo e presidente del MoVimento 5 stelle.

Letta
Elly Schlein, Roberto Speranza ed Enrico Letta – lettoquotidiano.it

Nel discorso del leader dem, però, c’è anche un po’ di preoccupazione, specie a causa del Rosatellum, la legge elettorale con cui gli italiani sono chiamati al voto, aggiunta al taglio dei parlamentari che “potrebbe dare uno scenario da incubo“, ovvero: con il 43% dei consensi, la destra avrebbe il 70% dei seggi in Parlamento. Ma Letta ha anche la ricetta: un 4% in più sarebbe vitale per evitare che la coalizione di Giorgia Meloni e alleati arrivi al 55%.

Elezioni 25 settembre: Letta motiva i suoi a non darsi già per sconfitti

Mancano 17 giorni alle elezioni politiche del 25 settembre. Meno di tre settimane in cui ci si gioca il tutto per tutto. Ed Enrico Letta lo sa. Il segretario del Partito democratico, anche domenica prima dell’intervento al Forum Ambrosetti a Cernobbio, ha ricordato come, nonostante i sondaggi, la situazione è ancora ribaltabile, perché non c’è niente scritto, niente di annunciato.

E lo ha detto anche ai 600 eleggibili, oggi, in diretta su Zoom. “Stamani alle 9.00 farò un discorso a tutti i nostri candidati“, ha scritto su Twitter un’ora prima dell’incontro sulla piattaforma. Un messaggio di carica, hanno spiegato dal Nazareno, perché, appunto, per Letta “la partita è aperta, e ce la giochiamo fino all’ultimo“.

Ci sono tre percezioni sbagliate che si stanno diffondendo nel Paese“, ha iniziato il segretario dem davanti ai suoi e poi giù a parlare di uno degli argomenti a lui più cari: il voto utile. La vittoria della destra, per l’ex premier, già data per fatta potrebbe portare a un “voto della leggerezza, della superficialità“.

‘La destra ha già vinto, quindi a quel punto perché votare un partito che è più in grado di batterla di altri?’“, è la domanda retorica che si porrebbero gli italiani, secondo Letta, in cabina elettorale. Non deve essere così, perché il consenso alle liste di Carlo Calenda, frontman del terzo polo e fondatore di Azione, e Giuseppe Conte, presidente del MoVimento 5 stelle, “è oggettivamente un aiuto per la vittoria della destra“, ha continuato il leader del Pd. D’altronde, “uno vuol fare il governo con Meloni, l’altro ha già il sostegno di Trump“. La prima percezione sbagliata, quindi, è che sia inutile combattere. E così non è.

Letta Meloni
Enrico Letta e Giorgia Meloni – lettoquotidiano.it

Un’altra è quella che la coalizione capitanata da Giorgia Meloni vincerà sì, ma non sarà in grado di governare “perché si squaglieranno subito dopo e a quel punto si mescoleranno le carte in Parlamento“. Ma ci vuole realismo: “Con una vittoria larga della destra – ha continuato il segretario dem -, le carte si mescoleranno, ma all’interno della destra“. Nessuno spazio, insomma, e nessuna voce in capitolo perché si collocherà al di fuori.

Anche pensare, però, che l’Unione europea ci salverà rientra tra le percezioni che per Letta sono sbagliate, anzi sbagliatissime: “Mi ricorda molto quello che accadde nel Regno Unito prima del voto della Brexit“. In Gran Bretagna, pensarono che la scelta non fosse così definitiva e non andarono a votare, “eppure quel voto, una volta dato, è rimasto per sempre“, ha spiegato ancora il numero uno del Pd.

Una volta che hai votato quelle sono le conseguenze“, anche in Italia. Perché credere che dopo da Bruxelles sistemino le cose non è corretto, e quindi l’appello: “Sta a noi oggi, nella campagna elettorale e nel voto, salvare noi stessi. Voglio lanciare un allarme per la democrazia italiana, peso le parole – ha detto Letta -: abbiamo 17 giorni per cambiare la storia del nostro Paese ed evitare che l’allarme per la democrazia italiana diventi realtà“.

Elezioni 25 settembre, Letta: “Con il Rosatellum, c’è il rischio che la destra prenda il 70% dei seggi con il 43% dei voti”

Certo, c’è da fare i conti con una legge elettorale, il Rosatellum, secondo il segretario del Partito democratico, che “congiunta con la riduzione del numero dei parlamentari” fa correre il rischio “che venga stravolta nei fatti la nostra Costituzione“. Per Letta, con il 43% dei voti alla coalizione di centrodestra, si potrebbe arrivare al 70% dei seggi tra Camera e Senato: “uno stravolgimento del sistema, uno scenario da incubo“.

E ancora il richiamo ai 17 giorni che mancano, in cui si deve lottare, specie perché ci sono “sessanta collegi uninominali contendibili“. Con una crescita da parte dei dem, ha chiarito, potrebbero essere portati “riportando la partita in una logica di contendibilità“. Così come è successo in Sicilia, con la candidata Caterina Chinnici, prima appoggiata sia dal Pd, sia dai Cinque stelle, poi abbandonata dal partito di Conte e in calo nei sondaggi. Sondaggi che ora, invece, fotografano un’inversione di tendenza.

Questo weekend e il prossimo, gli ultimi due prima del voto, ha annunciato Letta, “ci saranno mille piazze per l’Italia con i nostri banchetti e il nostro programma“, perché il voto e tutto ciò che concerne la democrazia pesa sulle spalle del partito, specie “sui candidati all’uninominale dai quali dipende la responsabilità di riaprire la partita ed evitare un rischio democratico. Io ce la metto tutta, così come il gruppo dirigente nazionale“.

L’Italia non tornerà indietro, tutto è sulle nostre spalle. Sulle spalle dei candidati. So che eviteremo che l’Italia torni indietro“, ha aggiunto. D’altronde, ha concluso Letta nel suo discorso motivazionale: “Un più 4% di voti a noi consentirebbe di tenere la destra sotto il 55 per cento e riportare la partita nella sfera della contendibilità“.

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