Guerra Russia-Ucraina, Zelensky allarma: “Putin prepara un attacco decisivo all’Europa”

La guerra tra Russia e Ucraina non frena, anzi si sta allargando con ancora più prepotenza a tutta l’Europa e gli aggiornamenti delle ultime ore lo dimostrano. In particolare, sono arrivate parole importanti da parte di Volodymyr Zelensky che indicano la brutta piega che potrebbe prendere il conflitto anche per il vecchio continente.

Zelensky
Volodymyr Zelensky – lettoquotidiano.it

Non c’è tregua e non c’è segnale di pace: il 4 settembre, anzi, si apre con ancora più ansia per tutta l’Europa, in merito alla guerra tra Russia e Ucraina. E non è scontata o routinario da dire, visto quanto vi stiamo raccontando da giorni. Il piano energetico è quello che intimorisce maggiormente, soprattutto dal punto di vista delle difficoltà e dei rincari che ha come conseguenze. Vladimir Putin lo sa e ci batte sopra, il che rappresenta un pericolo enorme per l’intero continente. Ne ha parlato direttamente Volodymyr Zelensky, il presidente dell’Ucraina.

Zelensky avverte tutta l’Europa: “Putin prepara un attacco decisivo, vuole distruggere la vita di ogni europeo”

Anche oggi il risveglio per l’Europa non è dei più belli, anzi, ed è caratterizzato da una guerra in Russia e Ucraina che non si limita assolutamente a quello che succede al fronte. E’ tutto tranne che solo morti e barbarie, a questo punto, ma un pericolo energetico che si sta espandendo sempre più per tutto il continente e le cui conseguenze sono e saranno cocenti nella vita dei cittadini, tutti i giorni.

A rendersi protagonista dell’ultimo allarme è ancora una volta Volodymyr Zelensky, il presidente dell’Ucraina, e le sue parole non sono affatto da prendere sotto gamba. Il numero uno del paese invaso ha parlato nel corso del suo consueto videomessaggio serale e ha annunciato senza mezzi termini che quest’inverno la Russia si prepara a sferrare un attacco decisivo a tutta l’Europa e gli europei, sul piano energetico. A riportarlo è l’Unian. Poi afferma ancora: “Proprio in questi giorni, la Russia sta provando ad aumentare ancora di più la pressione energetica sull’Europa”. E precisa: “Il pompaggio di gas attraverso il Nord Stream è completamente interrotto. Lo stanno facendo perché la Russia vuole distruggere la vita normale di ogni europeo, e vuole farlo in tutti i paesi del vecchio continente. La Russia ha tutta l’intenzione di indebolire e intimidire tutta l’Europa, in ogni suo Stato“. Parole pesanti che non lasciano presagire un futuro agevole nei prossimi mesi, forse anche peggio di come ce l’avevano prospettato.

Putin
Vladimir Putin – lettoquotidiano.it

Zelensky passa poi in rassegna gli eventi delle ultime ore sotto il profilo militare e anche qui si tratta di parole che non possono essere prese alla leggera: “Ci sono stati aspri combattimenti e che continuano in molte zone del fronte, nella regione di Kharkiv, nel sud e nel Donbass“. Dunque, a est e a sud, proprio le regioni che dall’inizio del conflitto si stanno caratterizzando per i maggiori interessi di Russia e Ucraina, sotto il punto di vista politico e militare. Inoltre, è previsto che ancora nei prossimi mesi ci saranno attacchi sempre più forti e frequenti nelle due zone, in un conflitto che attualmente vive una fase di attrito e stallo, che favorisce, quindi, l’Ucraina.

Zelensky, intanto, sta sempre più coltivando i rapporti con i suoi alleati, che si stanno rivelando decisivi per la resistenza ucraina. Prima la Svezia e anche l’Italia, con Mario Draghi. Oggi la Germania, ma ve lo raccontiamo tra poco. E poi lo scambio di elogi tra lo stesso Zelensky e il primo ministro britannico, Boris Johnson, sempre più vicino alla deadline che gli farà lasciare l’incarico. In un articolo che ha visto la luce proprio oggi sul Mail, il numero uno dell’Ucraina ha sottolineato tutta la sua gratitudine per lo stesso Johnson, tra i leader del nostro Occidente più importanti nell’impulso a Kiev. Zelensky, a distanza di mesi da quel maledetto 24 febbraio, ha potuto definirlo come “un vero amico”. Non sono parole casuali, dato che domani verrà annunciato il successo del primo ministro britannico, con cui Zelensky si augura di avere nuovamente relazioni strette.

Johnson non è rimasto a guardare, ma ha ringraziato tramite un post su Twitter, che vi proponiamo in basso, il presidente ucraino per le belle parole. Ecco quanto ha scritto: “Il sostegno del Regno Unito all’Ucraina e al suo popolo è incrollabile e continueremo a sostenervi contro la guerra di Putin“. E conclude con un bel gesto: “Grazie per la tua amicizia Volodymyr, sei un eroe, tutti ti amano”. E non è banale in tempi di guerra e invasioni, che non avremmo voluto vivere.

E il Regno Unito non è affatto l’unico alleato che l’Ucraina si ritrova a Occidente. Negli ultimi giorni, infatti, sono stati consolidati i rapporti anche con la Svezia, la quale ha annunciato aiuti d’emergenza per i produttori di elettricità. L’annuncio è arrivato attraverso la prima ministra, Magdalena Andersson, che ha sottolineato la gravità della situazione che riguarda l’approvvigionamento energetico in tutta l’Europa dopo la virata russa e l’interruzione delle consegne di gas.

Nella giornata di sabato, infatti, la prima ministra ha dichiarato che il governo offrirà centinaia di miliardi di corone in finanziamenti ai produttori di elettricità, scelta e promessa che ha ricordato il Financial Times. L’Unione europea, inoltre, dovrà valutare anche l’adozione di misure per alleviare la mancanza di liquidità per le società energetiche di tutto il blocco. E questo verrà fatto in una riunione che si terrà nella giornata di venerdì, secondo due funzionari informati sulle discussioni. Stoccolma è ben consapevole che una crisi energetica avrebbe come diretta conseguenza una cocente crisi finanziaria e l’ha ricordato anche nelle ultime ore.

Oggi intanto è arrivato il momento di un’altra visita importante, a livello politico e diplomatico. Infatti, il primo ministro ucraino, Denys Shmygal, è in Germania e vedrà il cancelliere Olaf Scholz e il presidente Frank-Walter Steinmeier. Perché questa ‘missione’ acquisisce grande rilevanza? Perché lo scopo di Shmygal è ottenere ancora più aiuto da Berlino dopo che ultimamente le cose non sono andate benissimo tra i due Paesi. Infatti, Kiev che ha accusato il governo tedesco di essere riluttante nel fornire armi e di aver assunto delle posizioni che strizzavano l’occhio alla Russia.

Eppure, non è passata neanche una settimana da quando Scholz ha annunciato a Praga che la Germania si assumerà quelle che lui stesso ha definito “responsabilità particolari” per aiutare l’Ucraina a rafforzare i suoi sistemi di artiglieria e anche per quanto riguarda la difesa aerea. E non si fermano qui gli aiuti da parte dei tedeschi. La Germania, infatti, fornirà all’Ucraina altri 200 milioni di euro per finanziare piani di sostegno per le persone sfollate. Ma Shmygal e l’Ucraina pretendono di più e vogliono anche che l’aggressione russa all’Ucraina sia riconosciuta come un vero e proprio “genocidio”. Il primo ministro ucraino, infatti, non ha perso occasione per ribadire, in un’intervista all’agenzia di stampa tedesca Dpa, che i russi uccidono in Ucraina, anche solo perché sono ucraini. E poi ha detto: “Ci aspettiamo che i nostri partner, anche la Germania, condividano la nostra valutazione”.

Posizioni e rapporti che negli scorsi giorni Shmygal aveva rafforzato anche in Danimarca, come vi mostriamo di seguito.

E ora passiamo dall’altra sponda del Naviglio e, quindi, a quanto sta valutando la Russia. Oltre alla risposta alle sanzioni inflitte all‘Europa e che preoccupa il vecchio continente, e alle mosse militari e politiche, c’è da vedere cosa succederà in merito al prossimo G20.
La sicurezza, infatti, dovrà essere valutata in maniera scrupolosa, prima che il numero uno russo, Vladimir Putin, partecipi proprio a uno dei più importanti vertici a livello mondiale. Lo ha sottolineato, nelle ultime ore, il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov. Le sue parole non lasciano spazio a ulteriori interpretazioni: “Per decidere sulla nostra partecipazione, nonostante ci sia un invito al più alto livello, e per il quale siamo comunque grati al Paese che ci ospita, che è l’Indonesia, saranno presi in considerazione tutti i fattori, compresa la sicurezza, e questo è ovvio”.

Dichiarazioni che sono arrivate durante un’intervista a un’emittente russa, secondo la nota agenzia Ria Novosti. Ricordiamo che l’incontro tra i leader del G20 si terrà a Bali ed è previsto a novembre. E’ da sottolineare anche che, per primi, Stati Uniti, Canada e molti altri Paesi occidentali hanno proposto di escludere la Russia, poi però non è stato trovato un punto d’incontro a riguardo. Con la chiara intenzione di preservare per prima cosa l’unità del G20, l’Indonesia ha invece optato per l’invito all’incontro sia per Vladimir Putin, sia per Volodymyr Zelensky, anche se l’Ucraina non era inclusa nel plenum.

Gli ultimi dati della guerra tra Russia e Ucraina e il dibattito elettorale in Italia

La Russia non molla, ma inizia a traballare. È quanto ribadisce anche l’intelligence britannica nel suo ultimo aggiornamento sull’argomento: “Le forze russe continuano a soffrire di problemi di morale e disciplina in Ucraina”. E non è l’unica problematica che gli uomini di Putin stanno affrontando al fronte: “Oltre alla fatica di combattere e alle tante perdite incassate, una delle principali lamentele dei soldati russi in campagna in Ucraina continua probabilmente ad essere collegata ai problemi con le loro paghe“. Poi la questione viene ulteriormente approfondita: “Il reddito dei soldati è costituito, infatti, da un modesto stipendio di base, che cresce solo attraverso una complessa varietà di bonus e indennità. E, quindi, in Ucraina, molto probabilmente, è successo che ci sono stati problemi significativi con il mancato pagamento di consistenti bonus per i combattimenti“. Un fattore da tenere seriamente in considerazione in una guerra che resta lunga e difficile.

E intanto Kiev non si ferma nella sua controffensiva. Infatti, le forze armate ucraine, sfruttando i droni da combattimento turchi Bayraktar, sono riuscite a distruggere equipaggiamento militare russo per un valore di almeno 26 milioni e mezzo di dollari. E il tutto è avvenuto in soli tre giorni, tra il 31 agosto e il 2 settembre. L’annuncio è arrivato tramite una fonte diretta: si tratta del comandante in capo delle forze armate ucraine, Valery Zaluzhnyi. I droni avrebbero distrutto 8 carri armati T-72, un veicolo da combattimento della fanteria e molti pezzi howitzer, si tratta di artiglieria.

L’intelligence britannica comunque non ha affatto abbassato il tiro, all’interno della sua disamina complessiva su quanto sta avvenendo tra le truppe russe. Infatti, secondo quanto riporta il Ministero della Difesa, un problema importante sarebbe anche costituito da un certo grado di “corruzione” fra gli ufficiali russi e una burocrazia militare ritenuta insufficiente. Secondo l’ultimo bollettino, inoltre, le forze armate russe continuano a non garantire alle truppe le dotazioni necessarie. E tra queste, ci sono anche uniformi e armi adeguate, ma banalmente anche il cibo e, ribadiscono ancora, le paghe che si aspetterebbero. Sono tutti elementi che, sostengono con forza in Uk, sarebbero alla base della morale deficitaria tra le truppe russe.

Intanto, il problema energetico va avanti, anche se Gazprom ha dato, nelle ultime ore, almeno parzialmente una bella notizia al vecchio continente. Infatti, secondo quanto riferisce la “Reuters”, ha annunciato che continua a essere stabile il flusso di gas verso l’Europa attraverso l’Ucraina. Fanno sapere, inoltre, che oggi verranno spediti 42,4 milioni di metri cubi di gas naturale verso l’Europa e passando per l’Ucraina. Sabato erano stati 42,7 mcm. Ma non ci si illuda che le cose vadano bene in tal senso, anzi bisognerà studiare una controffensiva strategica e slegarsi dalle risorse russe. Un piano che l’Unione europea e l’Italia stanno già varando e attuando.

E veniamo proprio alle questioni di casa nostra, dove il dibattito politico è sempre più caldo riguardo le sanzioni inflitte alla Russia e le conseguenze che potrebbero tornare indietro. Il dibattito elettorale va avanti visti i dubbi espressi da Matteo Salvini, leader della Lega riguardo le stesse sanzioni.

Il numero uno del Carroccio sta basando tanto della sua campagna su questo tema, e sul caro bollette che ha dirette conseguenze per Salvini. Nelle ultime ore, però, è arrivata una risposta secca anche da Carlo Calenda, frontman del Terzo Polo, al fianco di Matteo Renzi di Italia Viva: “Cosa sostiene Salvini? Che è l’Europa che ha invaso l’Ucraina? Io mi ricordo Salvini quando diceva no alle trivelle e lo ricordo oggi quando dice sì alle trivelle. Ne abbiamo sentito talmente tante che non credo valga nemmeno la pena parlarne”. Parole pesanti, in piena campagna elettorale, che sono arrivate a margine del forum Ambrosetti di Cernobbio, in risposta proprio alle dichiarazioni di Salvini sulle sanzioni ai russi. E che squalificano a priori il leader leghista. Lo stesso Calenda si è scagliato poi anche contro l’altra parte dei suoi avversari politici e, quindi, contro Enrico Letta. Questa volta usando come mezzo Twitter.

Il tema delle sanzioni resta caldissimo anche per il resto della politica italiana. Ne ha parlato anche Luigi De Magistris, leader di Unione Popolare, durante un’intervista a “Rtl 102.5: “Finora non è stato fatto nulla, anzi. L’invio delle armi, il tema delle sanzioni, l’ingresso in guerra, oltre a non portare la pace, sta facendo ricadere sull’Italia effetti devastanti sotto il profilo sociale ed economico”.

E non sono gli unici punti su cui si è soffermato De Magistris. Infatti, il leader di Unione Popolare ha lanciato una frecciata anche all’Esecutivo uscente: “In tutta questa situazione, il governo Draghi non riesce nemmeno a far pagare gli extraprofitti alle multinazionali che ci stanno guadagnando mentre famiglie e imprese non arrivano alla fine del mese. Dall’Europa non stanno riuscendo a ottenere un tetto e fermare le speculazione”. Il tutto ha ovviamente un ritorno elettorale: “Nel nostro programma c’è il tema di far ritornare nella disponibilità dello Stato i beni comuni tra cui gas ed energia“. Poi De Magistris ha anche rincarato la dose via Twitter.

Non è l’unica voce che arriva oggi sul tema. Ne ha parlato anche Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, a margine del Forum Ambrosetti: “Le sanzioni alla Russia sono inevitabili e dobbiamo, per forza di cose, continuare a infliggerle. Qualsiasi scelta, anche se fosse una modifica, non può che essere presa a livello europeo e a livello di Nato. Salvini le vuole rivedere? La sua è un’opinione, si può discutere di tutto. Io credo che la via giusta, in questo momento storico, sia avere una forte solidarietà europea“. Tajani, allo stesso tempo, non dimentica l’alleanza con il leader della Lega: “Il centrodestra non è una caserma, si discute e soprattutto non ci si insulta come fanno a sinistra”. Il coordinatore non ha fatto mancare, dunque, anche l’ennesima frecciata a sinistra.

Tornando all’estero, stanno facendo discutere non poco le parole di Zelenska alla Bbc. La first lady ucraina ha risposto alla domanda diretta di un giornalista che le chiedeva quale messaggio volesse lanciare alle persone nel Regno Unito che stanno affrontando i rincari delle bollette a causa dell’invasione russa. Dapprima Zelenska ha riconosciuto che l’impatto economico della guerra è oggettivamente difficile per i Paesi alleati dell’Ucraina. Poi, però, ha detto una frase sibillina: “Mentre i britannici contano i penny, gli ucraini contano le vittime”. Una questione che alimenta non poco il dibattito internazionale, già molto caldo a riguardo nelle ultime ore.

Per finire, siamo ancora in Ucraina, e in particolare nella centrale di Zaporizhzhia che continua a destare grande preoccupazione a livello internazionale. Infatti, una delle unità di potenza della centrale nucleare di Zaporizhzhia è stata colpita da un proiettile d’artiglieria. Il tutto è avvenuto durante uno dei tanti e rischiosi bombardamenti sulla struttura, operato da parte dell’esercito ucraino, almeno secondo le autorità di Energodar citate dall’agenzia russa Tass. Ne ha parlato poi anche il capo dell’amministrazione militare-civile locale, che si chiama Alexander Volga. È stato lui ad affermare che “uno dei colpi sparati ha perforato un propulsore, che al momento non è operativo”. Una situazione che desta grande preoccupazione, tanto che la missione dell’Aiea è stato deciso sarà permanente, con due funzionari sempre presenti nella centrale di Zaporizhzhia. Inoltre, il capo della stessa agenzia per il nucleare, Rafael Grossi, dovrà riferire quanto è emerso nella missione nella giornata di martedì alle Nazioni Unite.

Intanto continuano le accuse alla Russia circa l’operato presso la centrale di Zaporizhzhia. Infatti, sono emerse delle immagini di armi piazzate all’interno dell’impianto e, secondo le ultime ricostruzioni, ci sarebbero state introdotte addirittura da marzo. Una tesi che aggraverebbe le accuse nei confronti del Cremlino, che invece ha sempre addossato tutte le colpe dei bombardamenti ai nemici ucraini, tenendo a mente che la centrale era sotto il controllo proprio dei russi.

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