La storia di Adela: spia russa infiltrata a Napoli con falsa identità

Per anni si è fatta chiamare Adela ed è la protagonista della più clamorosa operazione di intelligence realizzata dai russi in Italia.

Putin
Putin . LettoQuotidiano.it

La donna, sorridente e in abiti da sera, si trovava alla cena di gala nel quartier generale della Nato a Napoli, ovviamente nessuno sapeva la sua vera identità.

Adela, la spia russa a Napoli

Grazie a Repubblica, che ha collaborato con il sito investigativo Bellingcat e altri network importanti, è stata condotta un’inchiesta per ricostruire la missione segreta a cui ha preso parte Adela.

Il nome completo di quella che nessuno avrebbe mai sospettato essere una spia di Mosca è Maria Adela Kuhfeldt Rivera ed è una 30enne nata in Perù da padre tedesco.

Adela parla 6 lingue e dirige un’azienda che crea gioielli, ma perché oggi il suo nome è sulla cronaca di tutto il mondo? Semplice, Adela è riuscita a infiltrarsi nel comando della Nato a Napoli, dopo essere entrata a far parte dei circoli  mondani della città partenopea.

Adela si è fatta notare per il suo bellissimo aspetto e i modi seduttivi. Si è infiltrata fra il personale della base Nato e della VI Flotta statunitense e poi è sparita nel nulla.

La storia di Adela in breve

Ricostruiamo la storia di questa moderna Mata Hari e quindi i movimenti della donna in Europa.

Partiamo dal 2005, quando viene emesso un passaporto russo a suo nome, tuttavia la sua identità verrà dichiarata falsa dalle autorità peruviane.

Intorno al 2009 e 2010, si muove attraverso diversi Stati con un permesso di soggiorno come studentessa, viene anche in Italia, dove dice di frequentare una scuola di moda a Roma.

Nel 2011 vive a Parigi, dove registra la sua attività di produzione di gioielli, dal nome Serein. Qualche anno dopo, la sua residenza risulta essere a Ostia.

Nel 2015 si trasferisce a Napoli e comincia qui il suo lavoro di inserimento nella mondanità della città. Adela diventa in poco tempo segretaria del Lions Club Napoli Monte Nuovo, che si trova proprio dove c’è la sede della Nato.

I soci di questo club in effetti, sono per lo più militari e dipendenti Nato, che entrano subito nel giro delle sue frequentazioni, amichevoli ma in alcuni casi anche qualcosa di più.

Nel 2016 apre un concept gallery a Palazzo Calabritto, proprio nel cuore di Napoli e alla fine dello stesso anno, trasferisce la sua società di gioielli a Milano.

Nel 2018 parte per Mosca senza avvisare nessuna delle sue conoscenze. Poco dopo pubblica sui social un post dove informa di essere andata via per curare un tumore.

Arriviamo ora al mistero che coinvolge Olga Kolobova, una ragazza russa scomparsa dal 2005 che misteriosamente riappare. Si tratta della figlia di un colonnello russo facente parte dell’intelligence e la foto che la ragazza utilizza su Whatsapp è la stessa di Adela su Facebook.

Adela e i servizi segreti russi

Attraversiamo ora più dettagliatamente le tappe fondamentali dell’attività di spionaggio della ragazza.

Allied Joint Force Command a Napoli
Allied Joint Force Command a Napoli – LettoQuotidiano.it

La traccia principale che collega Adela ai servizi segreti di Mosca è il suo passaporto russo, utilizzato per entrare in Italia, infatti appartiene alla stessa serie che è stata impiegata dagli 007 del Gru.

Questi hanno tentato l’avvelenamento dell’ex agente segreto sovietico Novichok Sergey Skripal e del produttore di armi Emilian Gebrev.

Adela ha utilizzato diversi passaporti russi e la sua partenza da Napoli è avvenuta proprio dopo che i suddetti killer sono stati smascherati.

In effetti, lei è figlia di un militare e il Gru è noto per assoldare proprio questi individui.

La falsa identità

Una donna che negli anni è apparsa e scomparsa diverse volte, del resto anche la sua identità era falsa, proprio come chi diceva di essere a chi la conosceva.

Nell’agosto del 2005 infatti, un avvocato aveva richiesto il riconoscimento della cittadinanza peruviana per lei e produsse un certificato di nascita in cui si leggeva che Adela, classe 1978, era stata battezzata nella parrocchia Cristo Liberador a Callao.

All’epoca però questa chiesa non esisteva ancora e questo errore non è sfuggito alle autorità competenti, che non solo hanno rifiutato la richiesta ma anche aperto un’indagine penale.

Gli alti vertici di Mosca non si preoccupano di questo dettaglio e nel 2006 emettono un passaporto russo dove viene indicata come tecnica dell’università statale e residente presso un indirizzo di Mosca dove però, come si apprenderà in seguito, nessuno la conosce.

L’infiltrazione in Europa

Intorno al 2009 inizia la sua infiltrazione e in questi anni si sposta fra Malta e Roma. Nel 2013 arriva il suo marchio di gioielli e gli affari vanno bene, tanto che si trasferisce a Napoli per aprire una concept gallery nel prestigioso Palazzo Calabritto.

Il business va a gonfie vele e fra i clienti e gli interessati alle sue creazioni ci sono anche vip e volti noti.

La sua missione però non è questa, infatti riesce a poco a poco a farsi accettare nel Lions Club Napoli Monte Nuovo, un ambiente particolare e in, creato dagli ufficiali della base Nato che si trova a Lago Patria.

I soci del club esclusivo sono tutti militari importanti, i quali gestiscono le missioni Nato e le attività della marina degli Stati Uniti in Europa.

Si tratta di un bersaglio ambito dall’intelligence russa e Adela ottiene addirittura la nomina di segretaria del club.

In questo modo l’agente del Gru è riuscita ad agganciare molti ufficiali, imbastendo rapporti anche sentimentali ma la sua attività di infiltrazione è andata oltre.

Nella sua pagina Facebook infatti, pubblica le foto di un viaggio in Bahrein, dove c’è un’altra sede della flotta militare Usa e qui incontra il primo ministro Al Khalifa, a cui regala alcuni gioielli del suo marchio, la cui sede nel frattempo viene spostata a Milano.

L’inchiesta condotta non è riuscita a portare alla luce le informazioni raccolte dalla spia russa, ad ogni modo è riuscita a penetrare in profondità nella Nato e nella Marina Usa.

Nel 2018 prende, senza avvisare nessuno, il volo che la riporterà in Russia e ai moltissimi messaggi che riceve da chi la conosce per capire la sua scomparsa, risponde che si trova lì per curare un tumore.

Poi il silenzio, tuttavia, grazie a un software per la comparazione dei volti, è stata scoperta la sua vera identità.

La ragazza si chiama Olga Kolobova, la figlia di un colonnello russo, scomparsa più di 10 anni fa.

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