Draghi a Rimini: “L’Italia ce la farà anche questa volta, con qualsiasi governo”

Mario Draghi, presidente del Consiglio dimissionario ed ex presidente della Banca centrale, viene accolto da una standing ovation nella sua prima apparizione pubblica dopo la caduta del governo. Al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, l’economista ha parlato ai giovani e ha lanciato anche un grido di speranza in vista delle prossime elezioni del 25 settembre: “Sono convinto che il prossimo governo, di qualunque colore sarà, riuscirà a superare le difficoltà che sembrano insormontabili: l’Italia ce la farà anche questa volta”

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Mario Draghi – lettoquotidiano.it

Draghi è intervenuto parlando anche dell’Ucraina e del disastro nucleare che potrebbe profilarsi a Zaporizhzhia, su cui aveva detto la sua anche Papa Francesco; del gas e del Pnrr. Tutti argomenti di cui aveva già parlato nel suo discorso al Senato prima del voto di fiducia che ha sancito la fine dell’esecutivo da lui presieduto.

Draghi al Meeting di Rimini: “L’Italia ce la farà anche questa volta, ma non si isoli”

Grazie Mario, viva Draghi“. E poi giù di applausi, tanti e lunghi, di una platea tutta in piedi. Questa è stata l’accoglienza riservata al presidente del Consiglio dimissionario, Mario Draghi, intervenuto oggi sul palco del Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, il primo intervento pubblico del premier dopo la caduta del suo esecutivo del 20 luglio.

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Draghi al Meeting di Rimini – lettoquotidiano.it

Una leggera commozione, all’inizio, e dei ringraziamenti, sentiti e quasi doverosi, poi le parole, rivolte in primis ai giovani: “Vivete la politica come ideali da condividere, impegno sociale per la loro affermazione e soprattutto la testimonianza di una vita coerente con questi ideali. Siete la speranza della politica“, ha cominciato.

Uno sguardo al passato quando, su quello stesso palco, aveva parlato delle difficoltà dell’Italia, appena colpita dalla pandemia da Covid, e con delle risposte da dare nel breve periodo. “Adesso, come allora, il meeting è un’occasione unica per guardare avanti con immaginazione e pragmatismo. Per ragionare sul paese che siamo e su quello che vogliamo diventare” e quindi in una situazione come quella in cui ci troviamo, tra conflitti, crisi energetica e cambiamenti climatici, oltre che un’incertezza dal punto di vista economico, il premier ha invitato tutti ad andare a votare.

Insieme abbiamo dimostrato che l’Italia è un grande Paese che ha tutto quello che serve per superare le difficoltà che la storia ci mette davanti. Il governo ha fatto del proprio meglio“, ha detto riferendosi a quanto fatto nei diciotto mesi del suo esecutivo.

Ma ora ne verrà un altro, e Draghi ha delle buone sensazioni, una speranza. “Sono convinto che il prossimo governo, di qualunque colore sarà, riuscirà a superare le difficoltà che sembrano insormontabili: l’Italia ce la farà anche questa volta“.

Certo, un appello a chi siederà al suo posto lo fa comunque, perché dovrà “rappresentare lo spirito repubblicano che ha animato dall’inizio il nostro esecutivo“. Non solo, c’è una reputazione in senso internazionale da preservare, perché siamo uno dei paesi fondatori dell’Unione europea, “protagonista del G7 e della Nato“, e anche perché il “protezionismo e isolazionismo non coincidono con il nostro interesse nazionale“.

Draghi: “Si eviti un disastro nucleare a Zaporizhzhia”

Il banchiere centrale si è soffermato a parlare anche dei temi più attuali: dalla politica energetica con il prezzo del gas che continua ad aumentare all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, passando anche per il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che dovrà essere portato avanti e di cui non discute le difficoltà.

L’Italia ha dovuto cambiare la strategia per quanto riguarda il gas, ha spiegato, perché il paese di Vladimir Putinnon ha esitato a usarlo come arma geopolitica“.  Le importazioni, ha ricordato, sono diminuite ancora di più e “una loro eventuale interruzione avrebbe un impatto minore, gli stoccaggi sono oramai all’80% in linea con il raggiungimento del 90% entro ottobre“. Grazie anche i nuovi rigassificatori con cui il nostro Paese potrebbe essere indipendente già a partire dall’autunno del 2024.

Poi i costi del gas, che “hanno raggiunto livelli insostenibili” con “picchi” più “di 10 volte” rispetto al valore storico e per cui anche in seno all’Ue si è provato a mettere un tetto massimo, anche se ci sono dei paesi che si stanno opponendo e per cui il ministro Roberto Cingolani si sta muovendo per portare all’attenzione della Commissione una proposta per il risparmio energetico.

Draghi, dicevamo, ha parlato anche del Pnrr, affermando che “le erogazioni dei finanziamenti, 191,5 miliardi, dipende dalla valutazione che la commissione fa del piano e della sua attuazione, dipende quindi dalla capacità di realizzare le politiche innovative nei tempi stabiliti come fatto finora: abbiamo conseguito tutti gli obiettivi” delle prime due scadenze e “siamo al lavoro per raggiungere il più alto numero possibile di obiettivi prima del cambio di governo“.

Non bisogna tacere le difficoltà ma non è onesto descriverle come calamità che ci rendono inerti. Supereremo questi ostacoli. La fiducia nel futuro sarà la nostra forza“, ha detto ancora prima di soffermarsi sulla situazione in Ucraina. Draghi ha fatto da eco a quanto già detto da Papa Francesco, e quindi l’obiettivo è quello di evitare un disastro nucleare a Zaporizhzhia.

Dobbiamo essere pronti” a cercare “una pace duratura e sostenibile“. E non c’è contraddizione tra tutto questo e l’imposizione di “sanzioni efficaci contro la Russia“, ha concluso il suo intervento il presidente del Consiglio.

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