Conte scarica il Pd e Caterina Chinnici per le regionali in Sicilia

Altro che apertura a un possibile esecutivo insieme tra Partito democratico e MoVimento 5 stelle. Giuseppe Conte, dopo le indiscrezioni di qualche minuto prima, ha annunciato su Facebook la fine dell’avventura tra i due vecchi alleati di governo anche in Sicilia, scaricando anche la candidata della coalizione, Caterina Chinnici, scelta attraverso delle primarie poco dopo la caduta di Mario Draghi a Palazzo Chigi

Conte
Giuseppe Conte – lettoquotidiano.it

La decisione è arrivata in seguito non solo alla fine dell’alleanza tra i due partiti a livello nazionale, ma anche a causa di problemi nella scelta delle candidature per le elezioni che si terranno il 25 settembre, lo stesso giorno di quelle che rinnoveranno il Parlamento.

Regionali Sicilia, il MoVimento 5 stelle e Conte rompono con il Pd e con Caterina Chinnici

Oggi Giuseppe Conte, presidente del MoVimento 5 stelle, ha scritto un nuovo capitolo dell’emozionante saga (e storia d’amore) tra il suo partito e quello di Enrico Letta. Dopo le dichiarazioni di ieri da Lucia Annunziata in cui sembrava voler aprire a un possibile nuovo governo guidato tanto dai Cinque stelle, quanto dal Pd, rimangiate nel giro di un amen su Facebook, oggi l’avvocato di Volturara Appula, ex presidente del Consiglio dei ministri, ha annunciato la fine dell’alleanza con i dem anche in Sicilia.

Poco dopo la caduta dell’esecutivo guidato da Mario Draghi, ex presidente della Banca centrale europea, del 20 luglio, infatti, i grillini e il Partito democratico avevano comunque voluto tenere fede agli accordi presi e continuare a correre insieme per le regionali dell’isola, in programma, anche loro, per il 25 settembre.

Le primarie dei due schieramenti politici avevano individuato Caterina Chinnici, figlia di Rocco, magistrato ucciso da Cosa Nostra nel 1983, e già europarlamentare in quota Pd, come la candidata unitaria. Questo nonostante a livello nazionale le cose fossero precipitate nel momento stesso in cui il MoVimento 5 stelle aveva deciso di voltare le spalle a Draghi e non votare la fiducia al governo.

Zingaretti e Chinnici
Nicola Zingaretti e Caterina Chinnici – lettoquotidiano.it

Veniamo, però, a questi giorni, anzi a queste ore. Sempre su Facebook, infatti, Conte ha scaricato il Partito democratico e la stessa candidata. “In Sicilia il Movimento 5 Stelle correrà da solo, per dare riscatto e dignità a tutta l’isola – ha iniziato l’ex premier -. Alcune settimane fa ero stato chiaro: quello che vale a Roma vale a Palermo. Sappiamo come è andata nella capitale: il Pd ha scelto l’agenda Draghi, rinnegando tutto il lavoro realizzato in direzione progressista durante il Conte II. Nonostante questo, in Sicilia abbiamo tentato fino all’ultimo di costruire un percorso comune, anche in considerazione del percorso di partecipazione costruito in occasione delle primarie“.

E poi l’attacco ai dem che, secondo il presidente pentastellato, non ha dato risposte adeguate. “Da una settimana c’è un’impasse dovuta all’insistenza dei democratici per infilare nelle liste esponenti impresentabili. Una posizione che ha messo in imbarazzo anche Caterina Chinnici, che è stata costretta a richiamare il Pd su questo punto: chi ha procedimenti penali pendenti deve restare fuori dalle liste“, ha raccontato, e quindi la scelta di chiamarsi fuori anche perché, ha concluso Conte: “La Sicilia merita francamente di più. Ai cittadini abbiamo il dovere di trasmettere credibilità, trasparenza, passione. In una parola, fiducia: quella che sembra ancora una volta mancare“.

Conte e i Cinque stelle rompono con il Pd in Sicilia, le reazioni dei dem

La storia di come siano andate le cose raccontata da Conte coincide in parte con la versione del Partito democratico, che in realtà aspettava da giorni una presa di posizione del MoVimento 5 stelle. Il segretario regionale dem, Anthony Barbagallo, però, ancora “formalmente” ha detto di non aver ricevuto alcuna informazione.

E la direzione del partito che viene rinviata da venerdì sarà fatta in serata. Si dovrà decidere soprattutto del ritiro di Chinnici – anche se c’è il problema di avere il nome dell’eurodeputata nel simbolo.

Claudio Fava, leader della sinistra all’Assemblea regionale e del movimento Centopassi, intanto ha iniziato a mobilitare i suoi nell’ipotesi di una sua discesa in campo, già preannunciata in mattinata. “Se entro oggi non avremo parole chiare su come e con chi procedere in questa campagna elettorale, se non ci sarà immediatamente un luogo di discussione su tutte le scelte strategiche e di governo – aveva spiegato Fava -, vorrà dire che la coalizione progressista non esiste più“.

Da questa situazione, ancora una volta, esce vittorioso il centrodestra. Gianfranco Miccichè, coordinatore per la Sicilia di Forza Italia, stesso partito che presenta anche Renato Schifani come candidato, in una conferenza stampa per presentare le liste azzurre per la Camera e il Senato ha commentato la notizia della separazione in modo piuttosto entusiasta: “La vittoria è abbastanza facile a questo punto“, ha detto.

Forse, però, è un po’ presto per gioire. Dopo tutto manca ancora poco più di un mese, e le cose sono destinate a cambiare, per forza, e potrebbero non andare verso un risultato così netto (e scontato).

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