Elezioni 25 settembre, La Regina rinuncia alla candidatura in Basilicata dopo le frasi contro Israele

Dietrofront del capolista alla Camera in Basilicata del Partito democratico. Il giovane Raffaele La Regina, 29 anni, rinuncia alla candidatura dopo che si era alzato un polverone contro di lui per delle frasi, scritte sui social e riportate a galla dal Giornale, in cui negava l’esistenza dello stato di Israele

La Regina
Raffaele La Regina – lettoquotidiano.it

Non sono bastate, quindi, le scuse pubbliche di ieri per fare ammenda e andare avanti nella campagna elettorale. Il Pd ha scelto Vincenzo Amendola come sostituto di La Regina.

Elezioni 25 settembre: dopo la bufera per le frasi “antisemite”, La Regina rinuncia alla candidatura in Basilicata con il Pd

La candidatura di Raffaele La Regina è stata discussa fin da quando il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, l’ha annunciata con un tweet. Il giovane di Potenza, 29 anni, dottorando e assistente dell’ex ministro per il Sud e per la coesione territoriale del governo Conte 2, Giuseppe Provenzano, nonché iscritto alla Scuola di Politiche del leader dem, portava con sé l’onta di aver preso il posto dell’ex governatore della Basilicata Marcello Pittella come capolista per la Camera.

Eppure, anche il politico, indagato e poi assolto per abuso d’ufficio, non avrebbe mai pensato che a fare fuori il suo “nemico” fossero dei post antisemiti di qualche anno fa che il Giornale ha scovato nel profilo di La Regina, sia quello blindatissimo di Facebook, sia quello un po’ più scarno di Twitter, e buttato nel tritacarne di una battaglia per le prossime politiche del 25 settembre senza esclusione di colpi.

Aveva scritto, in passato, che poco credeva nello stato di Israele, paragonandolo agli alieni e un manicaretto lucano. Prima ancora, invece, aveva espresso solidarietà al popolo palestinese affermando che gli israeliani occupavano illegalmente quel lembo (più o meno) di terra.

Se, in un primo momento, erano arrivate solo le scuse e il dietrofront su quelle posizioni “mai avute”, anche perché il suo partito appoggia da sempre le politiche di Israele, poi ha dovuto fare davvero marcia indietro e salutare tutti.

Il Giornale di oggi mi accusa di negare l’esistenza dello stato di Israele, richiamando un meme che distrattamente e superficialmente ho rilanciato in un gruppo scritto – aveva scritto solo ieri su Facebook -. Si trattava insomma di satira, non di una posizione politica. Un gesto comunque sbagliato, per cui chiedo scusa. Ma voglio essere chiaro, non ho mai messo in dubbio la legittimità dello stato di Israele, né in passato né mai, né il suo diritto di esistere”.

Scuse ribadite anche in conferenza stampa al Nazareno in cui Letta lo aveva ringraziato per delle “parole che chiudono una polemica che il Giornale ha voluto alzare. Siamo sempre molto trasparenti e mi sembra che le tue parole e il comunicato precedente abbiano fatto chiarezza su parole del passato che non hanno a che fare con le scelte di oggi“.

D’altronde, si era alzato un polverone non da poco, in cui non solo la Lega e Fratelli d’Italia avevano detto la loro attaccando il candidato – oggi è arrivato il commento anche del leader di Italia Viva, Matteo Renzi -, ma anche la comunità ebraica con la presidente di Roma, Ruth Dugherello, che condannava la scelta del Pd di proporre proprio La Regina: “Candidare i giovani in Parlamento è una scelta di valore, soprattutto se i candidati portano valore e idee innovative. Se bisogna leggere tesi di odio che negano il diritto d’Israele a esistere allora abbiamo un grande problema”, si legge su Twitter.

E quindi la virata, non prima di aver annunciato con un tweet che non avrebbe fatto “nessun passo indietro”. “Stiamo lavorando alla campagna elettorale con passione e determinazione. La vicenda di ieri si è chiusa con le mie scuse, la destra vorrebbe tenerla aperta. Come detto al Pd, giovani e Sud saranno il motore della crescita del Paese. Andiamo avanti!”.

Spoiler: su Twitter non c’è più nulla, sostituito invece da un post che ha condiviso anche su Facebook. “Quando si hanno 20 anni si esprimono e si pensano molte cose. Poi si cresce, si studia, si cambia idea. Rinuncio alla mia candidatura perché il Pd viene prima di tutto e perché questa campagna elettorale è troppo importante per essere inquinata in questo modo”.

Elezioni 25 settembre, il capolista in Basilicata è Amendola

Bisogna correre ai ripari, e il Partito democratico lo fa subito, anzi: prima di subito. Il sostituto di La Regina come capolista in Basilicata alla Camera è Vincenzo Amendola, già sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel governo Draghi e ministro senza portafoglio nell’esecutivo giallorosso.

Amendola
Vincenzo Amendola – lettoquotidiano.it

Il deputato napoletano ha annunciato la scelta del partito, indovinate?, su Twitter: “Enrico Letta mi ha chiesto di correre come capolista alla Camera in Basilicata dopo la rinuncia di Raffaele La Regina. Come sempre, la mia candidatura è al servizio della nostra comunità. Grazie Raffaele, hai dimostrato amore per il Pd. Adesso facciamo vincere il Sud. Uniti”, ha scritto.

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