Lucia Raso, presidio di amici e familiari in piazza Bra: “Vogliamo la verità sulla sua morte”

Christian Treo, fidanzato di Lucia Raso, è accusato di aver ucciso la 36enne di Verona trovata morta la sera del 23 novembre 2020 a Landshut, Baviera, dove i due stavano trascorrendo un fine settimana insieme. 

Lucia Raso
Lucia Raso – LettoQuotidiano.it

Per la tragica morte di Lucia Raso, si era ipotizzato inizialmente un incidente. A oltre un anno di distanza, il fidanzato della giovane è finito sul registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario.

La tragica morte di Lucia Raso

Era la sera del 23 novembre 2020 quando Lucia Raso, commessa 36enne di Verona, morì precipitando dalla finestra di casa del fidanzato, a Landshut, Baviera, dove era arrivata per trascorrere un fine settimana insieme al ragazzo.

Quella sera, Lucia Raso e il fidanzato, Christian Treo, avevano cenato in casa insieme agli altri due coinquilini del ragazzo.

Poi, stando al racconto di Treo, che ha riferito di essere uscito dalla stanza per parlare con alcuni amici, al suo rientro avrebbe trovato Lucia a carponi sul davanzale della finestra.

Da lì il salto nel vuoto e la tragica fine. La 36enne aveva battuto violentemente la testa sul marciapiede, morendo sul colpo.

Nonostante i soccorsi, non era stato possibile fare nulla per salvarla.

La svolta nelle indagini

A poco più di un anno dalla tragica morte di Lucia Raso, è arrivata una svolta nelle indagini. Christian Treo, fidanzato della vittima, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario.

Lucia e Christian
Lucia Raso Christian Treo – LettoQuotidiano.it

A chiedere l’accusa formale per il giovane pizzaiolo è stato il pubblico ministero Stefano Aresu, che ha ordinato altri accertamenti prima di chiudere l’indagine.

Secondo i familiari della vittima, la versione dei fatti fornita da Treo era sempre stata molto lacunosa.

Non solo, la mamma e il papà di Lucia Raso avevano saputo della morte della figlia ben 20 ore dopo l’accaduto, quando avevano ricevuto una chiamata dalla polizia municipale di Verona.

Treo si era sempre giustificato dicendo di aver allertato soltanto i suoi genitori, perché dopo il sequestro del suo cellulare da parte della polizia tedesca, il loro era l’unico numero di cellulare che ricordava a memoria.

“sono convinta che mia figlia non sia morta per un banale incidente. Nessuno me la restituirà, ma credo di avere il diritto di sapere la verità”

ha sempre sostenuto Xenia Maria Sonato, la madre di Lucia Raso. Gli esami tossicologici non hanno rilevato valori alti di alcool nel sangue della vittima.

Il che collide con la versione fornita da Treo all’indomani della tragedia, quando il pizzaiolo aveva riferito che la ragazza era sotto gli effetti dell’alcool quando si era seduta così sbadatamente sul davanzale, da cui poi sarebbe caduta.

Un presidio per Lucia

Questa mattina, amici e familiari della vittima hanno organizzato un presidio in piazza Bra, per chiedere la verità su questa drammatica vicenda.

Dopo più di un anno e mezzo, non è ancora stata fatta giustizia sulla morte di Lucia Raso. Chi la conosceva esclude la volontarietà della caduta accidentale e l’ipotesi suicidaria.

In piazza Bra sono presenti anche diverse associazioni, tra cui Non una di meno, Isolina, Petra, Il filo di Arianna, Angels in run e Telefono Rosa.

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