La mamma di Elena Del Pozzo: “Quando l’ho uccisa mi sono girata dall’altra parte, non volevo guardarla”

Secondo il gip, Martina Patti, madre e omicida della piccola Elena Del Pozzo, era perfettamente lucida quando ha infierito sulla bambina. 

martina patti elena del pozzo
Martina Patti – Elena Del Pozzo – LettoQuotidiano.it

La 23enne, rea confessa dell’omicidio, non ha mai mostrato segni di pentimento per l’atroce crimine di cui si è macchiata.

Domani intanto si terranno i funerali della piccola Elena nel Duomo di Catania. La madre resta in carcere con l’accusa di omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere. 

L’omicidio della piccola Elena Del Pozzo e i risultati dell’autopsia

Sono undici le coltellate inflitte alla piccola Elena Del Pozzo, la bambina di 4 anni, uccisa a Mascalucia (Catania) lo scorso lunedì 13 giugno

Quel pomeriggio la madre della bambina, Martina Patti, 23 anni, aveva denunciato ai carabinieri il rapimento della figlia, raccontando di 3 uomini armati che avevano rapito la bambina all’uscita da scuola.

Un racconto fallace e pieno di contraddizioni, che solo qualche ora dopo si è concluso con una terribile confessione: Martina Patti ha ammesso di aver ucciso la figlia, senza però spiegare il motivo dell’atroce crimine di cui si è macchiata.

Secondo gli inquirenti, la giovane mamma ha voluto punire il suo ex compagno, nonché padre della piccola Elena, perché gelosa della sua nuova relazione e del rapporto che la piccola aveva con i nonni paterni e la compagna di Alessandro Nicodemo Del Pozzo.

Martina Patti non ha mai confermato le ipotesi degli inquirenti. I suoi racconti su quel drammatico pomeriggio sono pieni di “Non ricordo”, ma secondo il gip la donna era perfettamente lucida quando ha ucciso la bambina.

La confessione della madre

L’esame autoptico ha confermato che Martina Patti ha inflitto ben 11 coltellate alla figlia. La bambina non è morta subito, ma il decesso è sopraggiunto quando una delle coltellate ha reciso i vasi dell’arteria succlavia.

Quel pomeriggio la madre l’ha convinta a uscire di casa con la scusa di un gioco insieme da fare in quella campagna a poche centinaia di metri da casa.

Lì è accaduto l’irreparabile. Con un coltello – non ancora ritrovato – la 23enne si è accanita sulla bambina.

“Ho portato Elena in questo campo e le ho fatto del male. Non ricordo bene, perché ero girata e non volevo guardare”

ha riferito Martina Patti.

La piccola Elena è stata ritrovata, seminuda, chiusa in 5 sacchi neri dell’immondizia, che la madre ha cercato di occultare nel terreno.

bara Elena
La bara della piccola Elena Del Pozzo – LettoQuotidiano.it

Il giudice per le indagini preliminari ha sottolineato l’assenza di un reale pentimento da parte di Martina Patti e l’atrocità del delitto di cui si è macchiata.

“Uccidere un figlio in tenera età  e, quindi indifeso, oltre a integrare un gravissimo delitto, è un comportamento innaturale, ripugnante, eticamente immorale, riprovevole e disprezzabile, per nulla accettabile in alcun contesto… indice di un istinto criminale spiccato e di elevato grado di pericolosità”

ha spiegato il gip.

Intanto, Martina Patti resta in carcere con l’accusa di omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere. 

Impostazioni privacy