Finora, da gennaio 2022 ad oggi, le richieste complessive per l’Assegno Unico interessano circa 7,5 milioni di figli. Ad aprile ne sono state inviate all’Inps 600mila: sono in pagamento a maggio.
Tutti gli adempimenti istruttori per il possesso dei requisiti sono automatizzati: vengono effettuati in base ai dati in possesso dell’Inps o reperiti tramite altre banche dati pubbliche. L’Istituto di Previdenza può richiedere tramite e-mail o sms un’integrazione documentale ai richiedenti a titolo di comprova del possesso dei requisiti.
Succede, in particolare, per la trasmissione delle sentenze di affido. Quando partono i pagamenti relativi alle 600mila domande inviate ad aprile? Quando verrà pagato l’Assegno Unico? Scopriamolo.
INPS Assegno unico: la data di pagamento non è fissa
Non esiste una data fissa per le ricariche dell’assegno unico, valida per tutti i beneficiari. La data di pagamento dipende dalle finestre temporali e dai volumi massimi giornalieri di mandati indicati all’Inps dalla Banca d’Italia. Per esempio, nel mese di aprile, i giorni di pagamento sono stati complessivamente sei per 6 milioni di mandati.
Ecco le date ufficiali di pagamento dell’Assegno unico relative a maggio 2022:
- 4 maggio 2022: ricarica assegno relativa ad aprile per chi ancora non l’ha ricevuta;
- dal 14 al 21 maggio 2022: pagamenti riferiti al mese di maggio;
- dopo il 27 maggio 2022: integrazione sul reddito di cittadinanza.
Vincenzo Caridi, direttore generale dell’INPS, ha spiegato che ogni mese le date del bonus figli cambieranno.
I giorni di pagamento si possono controllare accedendo al servizio sul sito INPS con SPID, CNS o CIE sul Fascicolo previdenziale del cittadino.
INPS: controlli anti-furbetti per l’Assegno unico
L’INPS ha individuato finora 22.000 domande per l’Assegno unico sospette, che potrebbero essere fraudolente. A marzo, già erano state registrate le prime truffe per domande riferite a nuclei familiari con dati poco credibili (fino a 17 figli).
Per effettuare verifiche, l’Istituto ha richiesto una documentazione aggiuntiva, in particolare per i figli di età superiore a 18 anni. Potrebbero non possedere i requisiti per il bonus.
Di certo, i controlli interessano una percentuale davvero minima dei richiedenti: 22.000 domande su un totale di 4 milioni e mezzo di richieste presentate dalle famiglie italiane. Soltanto lo 0,5% dovrà dimostrare con documenti aggiuntivi di essere in regola per il riconoscimento del beneficio. Il resto delle domande presentate è stato selezionato in modo automatizzato.