Omicidio Samira El Attar: confermato l’ergastolo per il marito Mohamed Barbri

Il corpo di Samira El Attar, scomparsa il 21 ottobre del 2019, non è mai stato ritrovato. La Corte d’Assise d’Appello di Venezia ha confermato la pena a vita per il marito della donna, che ha perso la potestà genitoriale sulla figlia. 

Samira El Attar
Mohamed Barbri – Samira El Attar – LettoQuotidiano.it

Omicidio aggravato dal rapporto coniugale, è questa l’accusa per il 42enne marocchino, da sempre il principale indiziato per la scomparsa della moglie.

La scomparsa di Samira El Attar

Era il 21 ottobre del 2019 quando si perdono le tracce di Samira El Attar, 43enne di origine marocchina, che viveva con la famiglia a Stanghella, in provincia di Padova.

Quella mattina, Samira accompagna la figlia di 5 anni a scuola, poi incontra alcuni vicini, che le lasciano dei vestiti per la bambina.

Proprio a loro, la donna racconta di avere un appuntamento di lavoro in mattinata. Dalle 10:30 si perdono le tracce di Samira El Attar. Insieme a lei spariscono la sua bicicletta e il cellulare della donna.

Le ipotesi che si fanno largo nei primi giorni della sua scomparsa sono le più disparate: dal rapimento, all’incidente, ma nessuna traccia sembra riconfermarle.

Dopo qualche settimana si fa largo quella che poi diventerà la traccia accusatoria principale e cioè che, nella scomparsa di Samira, c’entri il marito, Mohamed Barbri, anche lui di origine marocchina.

I sospetti e la condanna di Mohamed Barbri

Il marito di Samira denuncia la scomparsa della moglie soltanto il mattino seguente all’accaduto.

La svolta nel caso arriva il primo gennaio del 2020, quando Barbri si reca prima a Monselice, poi a Padova e infine raggiunge Barcellona con un pullman low cost della linea Flixbus, probabilmente per tentare una fuga in Marocco.

Il marito di Samira viene arrestato il 13 gennaio dello stesso anno.

samira el attar - Mohamed Barbri
Samira El Attar – Mohamed Barbri – LettoQuotidiano.it

Ieri, 15 marzo, la Corte d’Appello di Venezia ha confermato la sentenza della corte d’Assise di Rovigo, condannando all’ergastolo Mohamed Barbri.

Secondo i giudici, il movente dell’omicidio di Samira El Attar sarebbe di natura passionale ed economico.

La vittima gestiva la pensione d’invalidità percepita dalla figlia, mentre Mohamed voleva gestire da solo quei soldi, per spenderli nel gioco, da cui era dipendente.

Samira aveva deciso di lasciarlo, per poter crescere e curare la sua bambina, affetta da problemi di salute. Non solo, Mohamed non approvava il modo “all’occidentale” di vestire e di vivere di Samira.

In primo grado, il 42enne era stato condannato a un risarcimento di oltre mezzo milione di euro alle parti civili, i familiari di Samira, e l’associazione Penelope, che si occupa delle vittime di violenza.

La figlia della coppia è stata affidata alla nonna materna, mentre Mohamed Barbri ha perso la potestà genitoriale sulla bambina.

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