Mesoraca saluta la piccola Ginevra, la bimba di 2 anni morta di Covid. Il sindaco: “Siamo tutti colpevoli”

La comunità di Mesoraca si è stretta attorno ai familiari della piccola Ginevra Sorressa, morta al Bambino Gesù di Roma, dopo essere giunta in gravissime condizioni dall’ospedale di Crotone. 

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Funerali di Ginevra -lettoquotidiano.it

Intanto, il sindaco di Mesoraca e l’amministrazione comunale s’interrogano sull’assenza di un reparto di rianimazione pediatrica complessa negli ospedali calabresi. Nei prossimi giorni si attendono i risultati dell’esame autoptico.

La piccola Ginevra, uccisa dal Covid a soli due anni

Aveva da poco festeggiato i due anni la piccola Ginevra Sorressa, la bambina di Mesoraca (Crotone) deceduta a seguito di una grave forma di polmonite, insorta dopo il contagio da Covid-19.

La sera tra il 27 e 28 gennaio scorso, la piccola era stata portata al pronto soccorso dell’ospedale Campizzi di Crotone. Da qui il trasferimento al nosocomio di Catanzaro.

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Ginevra -lettoquotidiano.it

Vista la gravità delle sue condizioni, il 29 si era deciso per il trasferimento, con un volo militare, all’ospedale Bambino Gesù di Roma, dove la mattina del 30 gennaio scorso il cuore della bambina ha smesso di battere.

L’ultimo saluto a Ginevra

La comunità di Mesoraca si è stretta attorno ai familiari della piccola Ginevra. Il 2 febbraio scorso, nel santuario Ecce Homo, dove era stata allestita la camera ardente, si sono celebrati in forma strettamente privata i funerali della bambina.

Assenti i genitori della piccola Ginevra: Rossella Londino e Giuseppe Sorressa sono infatti risultati positivi al Covid e non hanno potuto assistere ai funerali della loro unica figlia.

La morte della bambina ha dato il via a molti interrogativi, che lo stesso sindaco di Mesoraca, Annibale Parise, ha reso pubblici.

L’Unità operativa complessa di terapia intensiva pediatrica in Calabria non dispone dell’Ecmo, che è un sistema di ossigenazione extracorporea, per i bambini piccoli.

“È uno strumento estremamente complesso. Per attivarlo servono un cardiochirurgo pediatrico e figure professionali altamente qualificate e specializzate. Avere un Ecmo
in una regione come la Calabria, per trattare due o tre bambini l’anno, significa mettere questo strumento nelle mani di medici che non avrebbero mai la manualità e l’esperienza
adeguate per farlo funzionare”

ha spiegato il governatore della regione Calabria, Roberto Occhiuto.

Il primo cittadino però si è interrogato sull’assenza di un reparto di rianimazione pediatrica complessa, che forse, se ci fosse stato, avrebbe potuto salvare la vita alla piccola Ginevra.

“Se ci sono delle ombre vanno chiarite, ma una verità è già venuta fuori, una regione che non garantisce una sanità, che non garantisce la salute ai bambini, è una regione che non assolve i propri compiti. Siamo tutti colpevoli”

ha detto il primo cittadino.

Al momento s’indaga sulla vicenda, mentre si attendono i risultati dell’esame autoptico sul corpo della bambina.

Ginevra si sarebbe potuta salvare? I familiari della piccola attendono una risposta, anche se la loro bimba non c’è più e nessuna indagine potrà mai restituirla all’affetto dei suoi cari.

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