Giornalista-insegnante fa il vaccino AstraZeneca ed è colpita da ischemia

Mercoledì scorso Maria Assunta Cavallo è stata vaccinata. Ma a poche ore dall’inoculazione del siero ha iniziato a sentirsi male. Forti dolori l’hanno costretta al ricovero.

L'insegnate giornalista colpita da ischemia dopo il vaccino Astra-Zeneca
Maria Assunta Cavallo

La dose, iniettata a Bergamo alla donna, proviene dal noto lotto Abv2856 ritirato dalla campagne vaccinali regionali. In Sicilia erano stati due uomini a morire dopo l’iniezione di AstraZeneca. Non ci sono delle evidenze sul nesso tra il vaccino e i decessi, ma neanche certezze che dissipino ogni dubbio.

Un lotto pericoloso

La partita di AstraZeneca sospetta è stata sottratta agli operatori sanitari tra giovedì e venerdì.

Gli esperti invitano alla calma, ma la diffidenza rimane.

Protagonista di un’altra brutta storia, per fortuna non fatale, legata al vaccino, è Maria Assunta Cavallo. Dopo averlo assunto, e stata colpita da un’ischemia.

Alla passione per il racconto dei fatti del Paese e del suo territorio, Mondragone, monitorato a distanza attraverso il vasto mondo del web,  affianca quello di formatore di uomini e donne del futuro.

Un lavoro che l’ha inserita, di diritto, nella lista prioritaria del piano di vaccinazione della città lombarda.

Così il suo turno è arrivato il 10 marzo.

Crescendo di sintomi

Alcune ore dopo la somministrazione del siero la febbre è salita.

Se moderata, è considerata una controindicazione fisiologica e non pericolosa, ma il corpo della donna aveva raggiunto i 39,5 gradi.

Si sono aggiunti capogiri, forte mal di testa, nausea, dolori muscolari agli arti e dolore intenso al petto.

Dapprima l’insegnate ha resistito. Dopotutto il vaccino anglosvedese era già stato inoculato a milioni di persone nel mondo ed era nota la comparsa di sintomi simili, fastidiosi ma innocui, nella stragrande maggioranza di casi.

Ma poi si sono aggiunte difficoltà che non rientravano nella casistica più accreditata. La donna infatti ha iniziato a balbettare a causa della difficoltà a muovere la bocca.

Così, allarmata, si è recata all’Ospedale Papa Giovanni XXIII. I controlli del pronto soccorso hanno evidenziato un innalzamento della pressione, con la massima a 160.

Subito è stata sottoposta e un lavaggio attraverso la flebo.

Il caso è stato denunciato, aggiungendosi a quelli italiani e europei già segnalati.

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