Marco Pantani, ripercorriamo la vita del campione: dai successi alla morte

Una vita di successi nel ciclismo, culminata nella depressione e infine con la terribile morte, che ancora oggi rimane un giallo.

A distanza di 17 anni dalla morte di Marco Pantani, ripercorriamo le principali tappe della sua vita, dai successi alla tragica scomparsa.

Marco Pantani

La morte di Marco Pantani rimane tutt’ora un giallo. Il campione rimarrà per sempre nei cuori di tutti noi.

Chi era Marco Pantani

Nasce a Cesena, il 13 gennaio del 1970.

Diventa uno dei ciclisti su strada italiani più famosi di sempre, con caratteristiche di scalatore puro.

Viene soprannominato “il Pirata” o anche “Pantadattilo” e considerato uno dei ciclisti più forti in montagna, per le sue doti di fondo e di recupero, da scattista e da discesista.

Ottiene 46 vittorie in carriera e trionfa nei giri d’Italia e di Francia. La sua carriera viene segnata da vari incidenti e contrattempi.

Viene escluso dal Giro d’Italia 1999 a causa di un valore di ematocrito al di sopra del consentito e l’accaduto lo prova molto, tanto da spingerlo all’uso di droghe.

Cade in depressione e non riesce più a ottenere i successi precedenti, ai quali era abituato.

Scompare il 14 febbraio del 2004 a Rimini: la sua morte è ancora oggi considerata un giallo irrisolto.

La tragica morte del campione

Nel febbraio del 2004, Marco Pantani manifesta ai genitori la volontà di voler partire in vacanza in montagna.

Prepara la valigia e parte, passando da Milano. Una volta lì, però, cambia idea e torna verso Rimini.

In base a quanto testimoniato da un tassista, a quel punto pare che il bagaglio di Pantani fosse costituito unicamente da una piccola busta di plastica, che conteneva medicinali.

Il resto, fu ritrovato nella stanza dell’hotel dove il ciclista alloggiava.

Una volta a Rimini, Pantani alloggiò in hotel ed è lì che, la sera del 14 febbraio del 2004, fu ritrovato morto nella stanza D5 dell’edificio.

L’autopsia rivelò che la morte fosse avvenuta fra le 11.30 e le 12.30 a causa di un edema polmonare e cerebrale, provocato da un’overdose di cocaina e da psicofarmaci.

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