Agitu Gudeta: i fratelli in Italia per riportare la salma a casa. L’omicida non risponde al gip

Il giudice ha confermato la custodia cautelare per Adams Suleiman, l’assassino, reo confesso, dell’imprenditrice etiope.

Agitu Gudeta torna Etiopia

Si attendono ora i risultati dell’autopsia, che dovranno confermare la violenza sessuale sul corpo della vittima.

L’omicidio di Agitu Gudeta

Aveva fondato l’azienda agricola “La capra felice” come espressione e segno della sua libertà. Il suo sogno, però, si è spezzato all’alba del 30 dicembre scorso.

Agitu Gudeta, imprenditrice di origini etiope, è stata trovata nella camera da letto della sua abitazione a Frassilongo, in Trentino, con il cranio fracassato.

Ad ucciderla a martellare un 32enne di origini ghanesi, Adams Suleimani, un pastore a cui la vittima aveva dato lavoro e che era diventato il custode dell’azienda creata da Agitu. 

Come riferisce anche Il Fatto Quotidiano, il 32enne, rintracciato la notte del 30 dicembre nella stalla in cui si era nascosto, ha confessato l’omicidio, ammettendo le sue colpe.

All’origine del delitto, stando al racconto del 32enne, ci sarebbe stata una lite per ragioni economiche, scoppiata in casa di Agitu per un salario non corrisposto.

Suleimani avrebbe quindi impugnato un martello e colpito Agitu alla testa, per poi lasciarla agonizzante sul pavimento della sua camera da letto.

Prima di fuggire via, però, l’avrebbe violentata.

I fratelli di Agitu in Italia per riportare la salma in Etiopia

Mentre l’omicida fa scena muta davanti al gip, i fratelli dell’imprenditrice barbaramente uccisa sono in arrivo in Italia per riportare a casa la salma.

In Etiopia vivono ancora la madre di Agitu, tre sorelle e due fratelli.

Il legale di Adams Suleiman ha motivato il silenzio del suo assistito, spiegando che l’omicida ha già risposto alle domande degli inquirenti, ricostruendo la vicenda.

Il giudice ha confermato per lui la custodia cautelare.

“È disperato”

ha riferito il suo legale.

Suleiman ha confessato di aver abusato di Agitu, mentre la vittima era a terra agonizzante. Circostanza che verrà eventualmente confermata dall’esame autoptico, i cui riscontri sono attesi nei prossimi 80 giorni.

Raccolta fondi per salvare l’azienda di Agitu

Intanto, prosegue la raccolta fondi su gofundme per salvare l’azienda agricola creata da Agitu.

Al momento, sono già stati superati i 20 mila euro.

“Il suo gregge di capre non deve essere smantellato, le terre che lei aveva affittato non devono tornare ad essere abbandonate”

hanno scritto i promotori della raccolta fondi.

Il denaro raccolto servirà anche per aiutare la famiglia della donna a riportare la salma in Etiopia.

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