Nuoro, in coma dopo una rissa: Ercole Boi muore dopo 4 mesi in ospedale

Il 56enne non si era mai risvegliato. Si aggrava quindi la posizione del presunto aggressore, che rischia l’accusa di omicidio volontario.

morto Ercole Boi

La rissa in cui era rimasto coinvolto era avvenuta nel settembre scorso a Lotzorai.

Rissa davanti al bar

Era il 9 settembre scorso quando davanti ad un locale di Lotzorai, in provincia di Nuoro, si registrò una violenta rissa, in cui rimase coinvolto Ercole Boi, operaio 56enne di Tortolì.

Come riferisce anche Fanpage, a ferire la vittima fu un pugno sferrato in pieno volto da un 32enne, che fu fermato qualche giorno dopo.

Boi batté violentemente la testa, ma riuscì a rialzarsi e tornò a casa. La notte si sentì male ed allertò i sanitari del 118, che gli prestarono immediato soccorso.

Il 56enne fu prima portato al pronto soccorso per un ricovero d’urgenza a Carbonia e poi nella struttura sanitaria jerzese.

Entrato in coma, le sue condizioni sono sempre rimaste molto gravi fino al drammatico epilogo di ieri, quando il suo cuore ha smesso di battere.

Si aggrava la posizione dell’aggressore

Con la morte di Ercole Boi si aggrava quindi la posizione del suo aggressore, che, come già anticipato, era stato identificato alcuni giorni dopo il violento pestaggio.

Sono in corso indagini della Procura per accertare se quel 9 settembre oltre a vittima e aggressore fossero presenti anche altre persone alla rissa.

Al momento il 32enne è vincolato dall’obbligo di dimora, ma potrebbe esserne disposto il trasferimento in carcere, qualora venisse accertata la sua reale e concreta responsabilità nel cagionare la morte di Boi.

Con la morte del 56enne, l’accusa di lesioni gravissime e omissione di soccorso, che gli è stata contestata inizialmente, si trasformerà in omicidio preterintenzionale.

L’uomo era riuscito a rialzarsi subito dopo l’alterco, trascinandosi verso la sua abitazione. La mattina seguente, quando i carabinieri ispezionarono il suo appartamento, non evidenziarono segni di colluttazione.

Le ferite sul volto di Boi, però, raccontavano altro e così sono partite le indagini che hanno portato al fermo del 32enne.

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