Confcommercio: calo dei consumi e 300 mila imprese chiuse a causa della pandemia

Stando all’Ufficio studi di Confcommercio, nel 2020 sono poco più di 300mila le imprese che hanno chiuso i battenti a causa della pandemia.

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Inoltre, sempre Confcommercio ha stimato un collegato crollo dei consumi pari al 10,8% (con perdite di circa 120 miliardi di euro rispetto l’anno precedente).

La causa principale è la pandemia

La Confcommercio ha stimato la chiusura definitiva, nel 2020 di circa 390 mila imprese. Una conseguenza dovuta al calo dei consumi. Il tutto in un anno interessato dalla pandemia e dalle chiusure ad intermittenza.

I consumi, sono calati del 10,8% con conseguenti perdite di 120 miliardi di euro rispetto al 2019. A chiudere sono, soprattutto, le imprese che operano nel comparto non alimentare.

Nello specifico, a causa della pandemia hanno chiuso 240mila imprese. Sono 225mila le imprese chiuse a causa di un eccesso di mortalità. 15mila, invece, a causa di un deficit di natalità.

Per contro, il fenomeno è stato contrastato da una serie di nuove aperture stimate nell’ordine delle 85000.

I settori più penalizzati

I settori più penalizzati sono stati: abbigliamento e calzature (con il -17,1%), ambulanti (con il -11,8%) e distributori di carburante (con il -10,1%). Perdite ingenti anche nel settore dei viaggi, nei bar e nei ristoranti. In perdita anche il comparto relativo alle attività ricreative e del tempo libero.

Hanno chiuso anche 200mila professionisti tra ordinistici e non ordinistici. Si tratta di professionisti operanti soprattutto in attività professionali, scientifiche e tecniche ma anche di amministrazione e servizi e, in particolare di attività artistiche, di intrattenimento e divertimento e molto altro.

“Oltre all’indispensabile vaccino sanitario, c’è bisogno del vaccino economico, cioé indennizzi finalmente adeguati al crollo dei fatturati e l’utilizzo di tutte le risorse europee per rimettere in modo l’economia del nostro Paese”.

Ha affermato Carlo Sangalli, il presidente di Confcommercio, come ha riportato la Stampa.

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