Morto Donato Bilancia: doveva scontare 13 ergastoli il killer delle prostitute

Il coronavirus ha colpito in carcere Donato Bilancia, l’assassino delle prostitute, all’età di 69 anni.

E’ deceduto nel carcere Due Palazzi di Padova.

Morto il killer dei treni

Doveva scontare 13 ergastoli il killer delle prostitute, deceduto a causa del coronavirus, nel carcere Due Palazzi di Padova.

Era stato soprannominato il ‘killer dei treni’ o il mostro delle prostitute e stava scontando 13 ergastoli per diciassette omicidi, oltre a 16 anni per un tentato omicidio di Lorena Castro.

Gli omicidi seriali furono compiuti in un breve lasso di tempo circa sei mesi, tra il il 1997 e il 1998, in Liguria e nel basso Piemonte.

Il 12 aprile ’98, Donato Bilancia era sull’Intercity La Spezia-Venezia. Il serial killer spietato riuscì a scassinare la porta della toilette del treno dove si trovava una donna.

Una volta entrato, sparò e uccise il giorno di Pasqua un’infermiera di 32 anni del milanese: Elisabetta Zoppetti.

Come riporta Fanpage.it, prima ancor di Elisabetta ci fu un’altra donna sempre sul treno. Maria Angela Rubino abitava a Ventimiglia, ad un passo dal confine a Ventimiglia.

L’hanno trovata in bagno, i pantaloni calati e il volto sul pavimento, prima di lei erano state uccise altre 6 donne, tutte prostitute.

Domenico Bilancia

Era originario di Po­ten­za dove era nato nel 1951, si trasferì ad Asti e a Genova in giovane età con la famiglia con la quale aveva un rapporto difficile.

Fin da adolescente iniziò a rubare e a compiere atti criminali per i quali nel 1971, il Tri­bu­nale di Cuneo lo condannò a tre mesi di reclusione.

Dopo una ventina di anni avrebbe iniziato la sua carriera di assassino. Bilancia finì due volte in coma a seguito di gravi incidenti stradali, che ebbero ripercussioni nel fisico, che ne restò segnato.

Il 1987 fu un anno che lo toccò in modo particolare. Il fratello Michele si suicidò gettatosi sotto un treno a Genova, tenendo tra le braccio il figlio di quattro anni.

La mente omicida di Balestra si mostrò quando, il 16 ottobre 1997, strangolò Giorgio Centanaro, proprietario di una bisca clandestina. Tuttavia in quel caso gli inquirenti stabilirono che l’uomo era morto per cause naturali.

Le sue vittime erano casuali, dal metronotte alle prostitute uccise dopo un rapporto sessuale.

Per caso è avvenuto anche il suo arresto che ha messo fine ad uno dei momenti più bui della cronaca italiana. Fu arrestato il 6 maggio 1998 e due anni dopo è stato condannato a tredici ergastoli.

 

 

Impostazioni privacy