Rovereto, maestra d’asilo si rifiuta di indossare la mascherina in classe: licenziata

A sporgere denuncia è stata la mamma di un suo alunno, che ha scatenato una serie di contestazioni a catena, fino al suo licenziamento.

maestra asilo licenziata

L’insegnante ha raccontato di aver consultato anche dei medici, che le hanno confermato i gravi danni che causa il dover indossare la mascherina per tante ore al giorno.

Maestra d’asilo si rifiuta di portare la mascherina in classe

Ha scelto di non indossare il dispositivo di protezione in classe, ma quando la mamma di uno dei suoi alunni se n’è accorta, ha sollevato le proteste di altri genitori e alla dirigente scolastica non è rimasta altra possibilità che licenziarla.

È quanto accaduto ad una maestra d’asilo di Rovereto, nel trentino, che è stata licenziata perché si è rifiutata di indossare la mascherina.

I fatti risalgono allo scorso ottobre, anche se il licenziamento è diventato effettivo in questi giorni.

Quando a settembre maestra ed alunni sono tornati in classe, la situazione covid sembrava molto più tranquilla e l’insegnante si è rifiutata di indossare il dispositivo di protezione per tante ore in classe.

Interviene la Provincia

Dopo alcune settimane, una mamma si è accorta di questa mancanza ed ha denunciato tutto alla dirigente scolastica, che già era a conoscenza di quanto avveniva nella sua scuola.

“Le colleghe hanno sostenuto che quello era un problema di cui mi sarei dovuta occupare io, e anche la mia superiore non si è mai lamentata di tutto questo”

ha raccontato la maestra.

L’insegnante, che lavora nell’asilo da oltre 20 anni, è stata quindi licenziata. A suo discolpa, la maestra ha riferito di aver consultato anche dei medici, per dimostrare quanto sia deleterio indossare la mascherina per tutto il giorno.

Inoltre, ha spiegato di aver sentito anche il parere di diversi psicologi, che le hanno confermato come, interagire con adulti che hanno il viso semicoperto, provochi gravi danni ai bambini, a livello psicologico e di comunicazione.

Sulla vicenda si è espressa anche la Provincia, che ha spiegato come non si possa soprassedere sull’utilizzo della mascherina.

 

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