Star di Netflix si suicida, la madre non regge il dolore e si uccide 5 mesi dopo

Daisy Coleman, star di Netflix, si è suicidata a 23 anni e sua madre Melinda non ha sopportato il dolore della perdita: anche lei si è tolta la vita 5 mesi dopo.

melinda e daisy coleman

La star di Netflix Daisy Coleman si è tolta la vita alla giovane età di 23 anni, sua madre non ha sopportato il dolore e si è uccisa pochi mesi dopo.

Star di Netflix si suicida

Daisy Coleman, un ragazza bellissima e sorridente, ha subito violenze quando era solo un’adolescente: quando aveva solo 14 anni è stata vittima di stupro e purtroppo, dopo l’accaduto, i medici le avevano detto che non sarebbe mai potuta diventare mamma.

La ragazza ha passato anni infernali sommersa nella tristezza e nella depressione più profonda, non è mai riuscita a superare il trauma e il dolore di non poter avere figli.  In questi anni si è mobilitata per aiutare più ragazze possibili che avevano sofferto come lei e ha creato un’associazione per aiutare e sostenere le vittime di violenza. Lo scorso Agosto però Daisy ha smesso di lottare per riuscire ad essere felice e si è tolta la vita.

La madre di Daisy, Melinda Coleman, non ha resistito in questa vita senza sua figlia e domenica si è suicidata. Sui social aveva postato molte fotografie della figlia prima di togliersi la vita. Anche l’organizzazione fondata da Daisy ha pubblicato un post su Instagram per onorare Melinda dopo la sua scomparsa:

era una brava veterinaria, madre, moglie devota e talentuosa bodybuilder.

L’organizzazione denominata Safe Bae si dichiara costernata e incredula nel condividere la notizia della dipartita di Melinda ricordando a tutti quanto fosse speciale. Chiude il post un’incitazione a chiedere aiuto quando si ha bisogno. Hanno ricordato a tutti gli utenti che leggeranno il post di non sentirsi mai soli in un momento di tristezza e depressione.

Il trauma e l’esperienza di Daisy

Daisy Coleman aveva raccontato la sua traumatica esperienza in un documentario su Netflix 4 anni fa: ‘Audrie & Daisy’. Il documentario era incentrato sulla storia di Audrey Potts, una 15enne della California che si è suicidata nel 2012 dopo aver subito abusi sessuali. Ad una festa 3 coetanei hanno abusato di lei filmando tutto. Il video fu trasmesso in rete e la giovane Audrie non ce l’ha fatta, ha smesso di lottare e ha deciso di togliersi la vita. Audrie e Daisy condividevano la medesima esperienza ma Daisy aveva, fino a quel momento, scelto di lottare per vivere e ritrovare la felicità uscendo dalla depressione.

Si legge su IlGazzettino.it che il violentatore di Daisy, Matthew Barnett, non ha nemmeno subito condanne. Il ragazzo aveva 19 anni quando ha violentato Daisy e mentre si consumava la violenza su di lei un altro suo amico abusava dell’amica Paige mentre qualcuno filmava tutto.

Lo stupro di Daisy è avvenuto in Missouri, USA, e il suo violentatore aveva dichiarato che la ragazza non era ubriaca durante l’atto. Daisy invece affermava che le avevano immediatamente offerto uno shot alcolico. Le aveva confuso i sensi, dopo due sorsi aveva completamente perso la memoria.

La violenza da lei subita è stata derisa anziché difesa e questo le ha causato depressione e problemi psicologici che l’hanno poi condotta al suicidio.

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