Vino allungato con acqua e zucchero, maxi sequestro

Vino contraffatto venduto in tutta Italia: maxi sequestro in Sicilia. Lo diluivano con acqua e zucchero prima di metterlo sul mercato.

Le autorità hanno scoperto un grosso carico di vino contraffatto in Sicilia: lo allungavano con acqua e zucchero prima di venderlo in tutta Italia.

I falsari agivano illegalmente diluendo il vino già da due anni.

Vino contraffatto, maxi sequestro

Vino contraffatto scoperto dalla Guardia di Finanza in Sicilia. A Palermo il vino veniva diluito prima di essere venduto con non poco zucchero e acqua: la commercializzazione del prodotto era su tutto il territorio nazionale.

Il vino sequestrato veniva prodotto e successivamente contraffatto in Sicilia, precisamente a Partinico. Il prodotto veniva contraffatto e venduto come puro e di alta qualità oltre che contrassegnato da genuinità.

Le autorità hanno bloccato e sequestrato sia il vino che il materiale utilizzato per la contraffazione: più di 35.000 ettolitri di vino, trecento quintali di zucchero in forma solida e altri trecento quintali già disciolti in acqua.

I contraffattori si sono comportati in modo astuto e hanno falsato ingenti quantità di vino per molto tempo. Le autorità ha scoperto che realizzavano appositamente delle certificazioni false che indicassero la bontà e la pregiata qualità del prodotto stesso. In realtà mascheravano il prodotto alquanto scadente facendolo passare per vino di qualità.

L’indagine ha condotto forze dell’ordine ad espandere le ricerche cercando di scovare altre aziende coinvolte e sono riusciti nell’intento: altre 2 aziende hanno preso parte a questo pericoloso gioco di contraffazione.

Le aziende che hanno commesso questo reato sono tre in totale:

  • Soc. Coop. Cantina sociale terre del sud
  • San Domenico Vini S.R.L.
  • Cantina Primeluci e Lariana Wine tradiing S.R.L.

Operazione illegale messa in atto da anni

Tutte le aziende scoperte coinvolte nel giro di contraffazione del vino erano di un unico proprietario: un uomo di 56 anni ora sotto accusa.

Le autorità lo incolpano di falsa fatturazione oltre che truffa e associazione a delinquere. L’uomo, che non possiede una fedina penale pulita, è anche accusato di altri reati fiscali oltre che di appartenenza mafiosa.

Nel piano di contraffazione l’uomo faceva uso dello zucchero per edulcorare il vino. Il tutto si svolgeva in un laboratorio nascosto e illegale dove alla supervisione dell’intero procedimento c’era un’altra figura, un uomo ultrasessantenne di Partinico. Nei confronti di quest’ultimo le autorità hanno avanzato diverse accuse: estorsione, falso truffa, ricettazione e anche altri reati fiscali.

Un’operazione di contraffazione che si pensa sia iniziata da molti mesi: le autorità ipotizzano che tutto è iniziato nel 2018 e sono moltissime le aziende che hanno subito la truffa in questi due anni.

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