Samuel Little ha confermato di aver ucciso 93 donne in una lunga confessione all’FBI: l’uomo disegnava i volti delle sue vittime.
Il serial killer Samuel Little ha confessato tutte le sue colpe all’FBI: ha ucciso più di 90 donne e disegnava i volti di ogni sua vittima.
Detenuto confessa di essere un Serial Killer
Nel 2018 Samuel Little, 80 anni, si trovava in un carcere della California e ammise di aver qualcosa di molto importante da raccontare all’FBI.
L’uomo ha raccontato dei 93 omicidi commessi, uno per uno, in una confessione registrata durata 700 ore. Little ha ucciso per quasi 40 anni, le autorità hanno archiviato molti dei suoi omicidi come delle morti accidentali. Per questo nessuno lo ha mai scoperto.
NLe autorità non hanno ritrovato tutti i corpi delle donne da lui strangolate ma danno enorme credito alle sue parole.
Il serial killer ha una peculiarità: una memoria eccezionale e uno spiccato talento nel disegnare lo hanno accompagnato in questi anni facendogli ritrarre i volti delle sue vittime. In tutti gli omicidi l’uomo ha strangolato la sua vittima, sempre di sesso femminile.
Quella del serial killer Samuel Little era un ossessione vera e propria, fin da bambino sognava di strangolare donne ha dichiarato lui stesso.
Disegnava il volto delle sue vittime
Samuel Little amava disegnare i volti delle sue vittime. Faceva attenzione ai dettagli come trucco, capelli, sorriso e gioielli indossati nel giorno in cui le ha uccise. Tali dettagli hanno permesso di identificare facilmente metà delle vittime di Little.
L’uomo ricorda altezza, trucco, gioielli e molto altro come automobile e vestiti di quasi ogni vittima: sono due anni che la polizia riapre casi su casi in 30 Stati diversi per cercare di dare un’identità a questi volti.
Delle 93 donne uccise ben 68 sono afroamericane,si legge su gds.it, il primo omicidio è stato nel 1970. L’uomo ha ucciso per quasi 40 anni.Tre delle vittime erano di origina ispanica mentre una era di origini nativo americane.
Il suo segreto per non farsi scoprire in tutti questi anni è stato scegliere le vittime giuste: donne ‘dimenticabili’, ai margini della società e che non sarebbero ‘mancate a nessuno’.