Dpcm di Natale: necessario piegare la curva per evitare lockdown totale

Il nuovo Dpcm di Natale continua a far storcere il naso a molti. In Senato è stata messa al vaglio l’ipotesi di far rimanere aperti i ristoranti a Natale.

Dpcm Natale

Anche se non è ancora uscito, il nuovo Dpcm di Natale fa molto parlare di se.

Ipotesi Italia tutta gialla a metà mese

Queste sono ore parecchio concitate al Governo per le decisioni che riguardano il Natale e il nuovo Dpcm. Anche se nulla c’è ancora di definitivo, il documento dovrebbe essere effettivo sin dal 4 dicembre e, probabilmente, resterà in vigore fino all’Epifania.

Ad anticipare queste notizie, è stato il ministro Boccia. Lo stesso ministro ha anche affermato che, secondo lui, il mese di dicembre, dovrà essere decisivo per far sì che l’Italia intera possa essere messa in sicurezza, evitando di ricorrere ad un lockdown totale. Perciò, probabilmente, stando sempre alle parole di Boccia, il 7 gennaio il paese potrebbe ripartire, incrociando restrizioni e vaccini. Per Boccia, entro 15 giorni, gran parte dell’Italia potrebbe diventare zona gialla.

Sul tema dei vaccini, sempre Boccia ha specificato che sarà facoltativo e non obbligatorio. Le categorie più fragili sono quelle che saranno messe in sicurezza per prime. Ad occuparsi della distribuzione dei vaccini sarà Arcuri.

Precauzioni necessarie

Per il ministro Speranza, le precauzioni imposte dal governo sono necessarie, anche se difficili. Il loro obiettivo è quello di non opprimere le terapie intensive ma anche piegare la curva. Per questo, saranno necessarie altre settimane di sacrifici.

A questo scopo, gli spostamenti, anche nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, dovranno essere limitati, anche tra comuni diversi. Sarebbe possibile che le limitazioni verranno aumentate, proprio in quei giorni, al fine di limitare i momenti di aggregazione. 

La suddivisione della Penisola in tre zone di rischio, verrà mantenuta. Questo perché, le attuali misure, secondo il Governo, stanno funzionando.

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