Palermo, inciampa nel marciapiede e resta paralizzato: maxi risarcimento

Ha ottenuto un risarcimento di 625mila euro l’uomo di 77 anni che, dopo essere caduto a causa di un ostacolo sul marciapiede, è rimasto paralizzato.

L’episodio risale a 5 anni fa.

Insidie nel marciapiede

Quante volte ci è capitato di inciampare per il dissesto in cui versano alcuni marciapiedi nelle nostre città? Innumerevoli volte.

Questa volta è stata fatale all’allora 73 enne di Palermo, che a seguito di una caduta avvenuta 5 anni fa ha riportato danni tali da renderlo paralizzato a vita.

L’uomo, senza problemi di salute pregressi, stava percorrendo via Emerico Amari, a Palermo, lungo un marciapiede gravemente dissestato, quando un ostacolo lo ha fatto inciampare ed è finito sbattendo la testa in vicinanza di un tombino.

Subito è stato raggiunto da diverse persone che hanno chiamato i soccorsi. Il verdetto in ospedale è stato sconfortante, all’uomo venne diagnosticata una tetraparesi spastica a seguito della quale ora si trova sulla sedia a rotelle nonostante una lunga riabilitazione.

Maxi risarcimento

Alla fine il 73enne ha ottenuto un risarcimento di 625mila euro da parte del Tribunale, che ha accolto la richiesta presentata dell’avvocato Giuseppe Cannizzo.

Ora a pagare sarà il Comune di Palermo che dovrà risarcire anche i figli dell’anziano (7mila euro ciascuno), i quali hanno dovuto accudire l’uomo dalla mattina del 15 dicembre 2015, giorno in cui ebbe l’incidente.

Come riportato anche da Fanpage.it, oltre la tetraparesi spastica l’uomo ha riportato l’immobilità totale del braccio destro, invece col sinistro riesce a a stento ad articolare le dita.

Inoltre soffre di un’incontinenza totale che lo obbliga a indossare il pannolone, ora può solo spostarsi soltanto su una carrozzina. La sentenza, del giudice ha stabilito che è il Comune, che deve “assicurare il necessario controllo”.

Allora l’amministrazione comunale (sotto Leoluca Orlando), provò a rivalersi sulla Rap, la società municipalizzata che si occupa, anche di manutenzione pubblica.

Tuttavia la giudice Luciana Razete  ha deciso che la responsabilità per il gravissimo incidente è da addebitarsi in toto al Comune in quanto: “ La custodia della strada aperta, all’epoca del sinistro, al pubblico transito” scrive nella sentenza il giudice.

 

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