Quino: morto il papà del fumetto Mafalda

Mafalda, la bimba fumetto tan anni.to amata nel mondo, ha perso il suo papà Joaquín Salvador Lavado, in arte Quino. Aveva 88 anni.

quino mafalda

Quindo realizzò Mafalda negli anni ’60 per uno spot di lavatrici. Soltanto dopo venne stampata su un quotidiano argentino.

Addio al padre di Mafalda

La bimba ribelle tanto amata nel mondo, Mafalda, ha perso il suo papà Quino. La bambina diventata poi un famosissimo fumetto, nacque dalla penna di Joaquín Salvador Lavado negli anni ’60 per sponsorizzare un brand di lavatrici. Soltanto dopo, Mafalda divenne una striscia pubblicata su un quotidiano argentino.

Da allora in poi, Mafalda venne riprodotta in tutte le salse, con libri venduti e tradotti in tutto il mondo. Grazie a lei, Quino viene oggi considerato come il fumettista umorista che si esprimeva in lingua spagnola più tradotto nel mondo.

L’artista è deceduto a Mendoza, sua città natale. Lì era nato nel 1932 e aveva deciso di ritornarvi nel 2017 a seguito della morte della sua consorte Alicia.

Le sue origini e la nascita di Mafalda

Quino aveva delle origini umili. Era, infatti, insieme alla sua famiglia, un immigrato spagnolo originario di Malaga. Suo padre morì quando egli aveva 14 anni. La sua passione per il disegno venne coltivata grazie ad uno zio grafico. Fu proprio lo zio a pubblicare per primo, negli anni ’50, alcune vignette del nipote.

Un decennio dopo, nacque Mafalda, per un brand di lavatrici, Mansfield, che decise di rifiutare i disegni. Mafalda fu destinata a rimanere infondo ad un cassetto per circa due anni. Nel ’64 fu pubblicata sul Buenos Aires Primera plana, un giornale. Nel ’65 passò a El Mundo.

Da allora, le strisce dall’Argentina, vennero tradotte in più di trenta lingue. In Italia arrivò nel ’68 grazie ad un’antologia di Feltrinelli che presentava i disegni umoristici. L’antologia si chiamava Il libro dei bambini terribili per adulti masochisti. Poi, Mafalda apparì anche sul grande schermo grazie ad una pellicola argentina di 75 minuti. Umberto Eco, nel 1969, la descriveva come un eroe del nostro tempo.

Nonostante l’enorme successo della sua bambina, Quino decise di abbandonare la sua creazione per dedicarsi ad altre vignette dalla vena più politica e sofisticata. Si allontanò dall’Argentina per via della dittatura e visse tra Milano, Madrid e Parigi.

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