Malak e Jannat, sorelle morte a Massa: “Impossibile espianto degli organi”

Malak era una promessa del judo e Jannat non aveva ancora 3 anni, il ricordo delle due sorelline morte a Massa in campeggio.

Sorelle morte in campeggio a Massa, donati organi
Malak e Jannat

Due vite spezzate all’improvviso in un momento di gioia, il dolore dei genitori delle due sorelle morte a Massa schiacciate da un albero caduto.

Incidente in campeggio: morte due sorelle di 3 e 14 anni

Due vite si sono spente a Massa Carrara ieri, in un campeggio in località Partaccia di Marina di Massa.
Un albero infatti, a causa di una forte tromba d’aria è precipitato sulla tenda dove dormiva una famiglia. Il bilancio è stato terribile: due sorelline di 3 e 14 anni sono rimaste uccise.

La piccola è deceduta sul posto mentre la grande è stata trasportata in ospedale i rianimazione ma è morta nelle ore successive.
Con loro in quella notte terribile anche i genitori e la sorella maggiore, una ragazza di 19 rimasta ferita.

La vicenda ha addolorato tutti ed anche il Premier Conte ha mandato un messaggio come riporta Fanpage:

“La tragica scomparsa delle due sorelle che erano in vacanza a Marina di Massa ci addolora profondamente. Una vacanza tramutata in tragedia. Un forte, commosso abbraccio ai genitori e ai loro familiari”.

Intanto il procuratore Piero Capizzoto ha aperto un’inchiesta per capire se la caduta dell’albero era evitabile o meno.

Malak e Jannat, due vite spezzate: la loro storia

La storia di Malak e Jannat è quella di tante bambine come loro. Una storia così speciale nella sua normalità.
E fa ancora più male sapere quanta normalità le due piccole non potranno più vivere, uccise in un’occasione che doveva essere felice.

Le sorelline venivano da Torino, la loro famiglia era originaria del Marocco ma nel capoluogo piemontese si erano ambientate benissimo.
I vicini della famiglia Lassiri hanno raccontato a Fanpage di non sapere che fossero andati in vacanza in Toscana: ogni anno infatti andavano in visita a parenti in Francia e poi in Marocco.

La più grande delle due vittime, la 14enne Malak frequentava la scuola ed era una promessa nello sport: praticava il judo.
La piccola invece doveva compiere ancora 3 anni ed era in piena scoperta del mondo.

Nei piani della sventurata famiglia il rientro doveva già essere avvenuto ma i genitori di Malak e Jannat avevano rimandato proprio temendo il maltempo.

Da alcune testate era stata diffusa la notizia che i genitori delle sorelle avessero provveduto a dare l’assenso alla donazione dei loro organi e che la procedura fosse già avvenuta.
Poco fa però la Ausl Toscana ha smentito ufficialmente la notizia:

“I corpi delle bambine sono a disposizione della magistratura e che non è avvenuto alcun espianto, in quanto anche la ragazza giunta in ospedale era in condizioni che non permettevano l’eleggibilità per la donazione di organi”

Questo il contenuto della nota diffusa dai sanitari per dovere di trasparenza.
Ora le indagini daranno maggiore chiarezza sulla dinamica dei fatti.

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