Genitori uccisi a Torino, la testimonianza dei vicini di casa: “Si era segregato”

I genitori uccisi a Torino dal figlio di 30 anni sono un fatto di cronaca che ha sconvolto tutti. Ora parlano i vicini e raccontano qualche dettaglio sulla vita del giovane.

Genitori uccisi a Torino, la testimonianza dei vicini di casa: "Si era segregato"

Ci sono due genitori uccisi a Torino dal figlio che ieri è stato fermato dai Carabinieri con le mani ancora sporche di sangue.

Il terribile omicidio di Torino

Daniele Ferrero ha 30 anni, disoccupato e solitario. Non usciva di casa da quasi due anni e aveva alcuni problemi psichiatrici noti anche agli abitanti di Baldissero Torinese – un paese ai piedi di Superga.

Ieri ha ucciso i suoi genitori ed è stato trovato dai Carabinieri mentre sostava vicino alla stazione della metropolitana in zona Collegno, con mani e vestiti ancora sporchi di sangue: era in stato confusionale e in atteggiamento molto sospetto. Non hanno fatto in tempo ad avvicinarsi che il giovane ha confessato il suo tragico delitto.

È stato portato in Caserma e ha dato la sua piena confessione: i Carabinieri sono quindi accorsi immediatamente a casa del giovane e hanno trovato Daniele Ferrero di 69 anni insieme alla moglie Marina Valletti morti.

La testimonianza dei vicini di casa

Come si evince da FanPage, sono molti i vicini di casa che hanno rilasciato una dichiarazione o due parole sulla vita del ragazzo. Una vicina ha dichiarato che:

“da quando lo avevano picchiato e rapinato con la motocicletta non era più voluto uscire di casa, si era segregato. i suoi venivano tutti i giorni per la spesa e le pulizie”

Un’altra vicina ha raccontato di quanto il padre fosse preoccupato per questo figlio che non usciva più di casa.

Sempre al quotidiano si evince che i Carabinieri stanno svolgendo le opportune indagini:

“abbiamo anche sequestrato 8 coltelli da cucina che sono stati utilizzati per il duplice omicidio”

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