“Coronavirus? Intervista tagliata”. Heather Parisi stoccata a Verissimo: ecco cosa non è andato in onda

L’ex starlette americana Heather Parisi punta il dito contro la trasmissione “Verissimo”, rea di aver confezionato e accorciato il video originale della sua intervista.

Silvia Toffanin e Heather Parisi

Si sa, sin da tempi immemori le interviste per i talk show possono esser soggette a tagli e montaggi, poiché può verificarsi che subentrino necessità televisive che impongono la riduzione del tempo concesso all’intervistato.

Ma cominciamo dall’inizio. Nella puntata di Verissimo di sabato 2 maggio, lo storico talk show pomeridiano condotto da Silvia Toffanin ha dedicato spazio ad Heather Parisi, ex ballerina e showgirl degli anni ’80. La trasmissione di Canale 5, tuttavia, avrebbe commesso un imperdonabile errore.

Verissimo, video sul Coronavirus tagliato

La regia avrebbe mandato in onda una versione accorciata dell’intervista ad Heather Parisi, scatenando tutta l’indignazione e il disappunto della 60enne statunitense. La reazione dell’ex showgirl di Rai Uno, infatti, non è tardata ad arrivare.

Il servizio dedicato ad Heather Parisi è stato tagliato dal montaggio integrale e ha scatenato forti polemiche. L’ex diva americana ha deciso, dunque, di postare sul proprio profilo Instagram il video originale per Verissimo.

Heather Parisi si scaglia contro “Verissimo”: la sua verità

“Avrei preferito che fosse trasmesso nella sua versione originale vista la delicatezza degli argomenti trattati. Non è facile esprimere le proprie idee in un video di pochi minuti, e quando si cerca di farlo, ogni passaggio diventa importante, perché è preparatorio al passaggio successivo e contribuisce a costruire il messaggio che si vuole trasmettere”

Ha sentenziato così la 60enne americana dalla lontana città di Hong Kong. Sembrerebbe che il suo caustico messaggio sia esplicitamente rivolto alla conduttrice Silvia Toffanin e agli autori del talk show di Canale 5:

“Ho cercato di dare conforto, coraggio e speranza e di condividere la mia esperienza che, anche se è diversa (…) All’inizio, a gennaio sembrava che il peggio fosse da noi, che siamo così vicini alla Cina, poi le cose sono cambiate ed è successo quello che è successo”

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