Elisa Granato, chi è la ricercatrice italiana che sperimenta il vaccino contro il coronavirus

Il suo nome è Elisa Granato ed italiana. Si tratta della ricercatrice volontaria che sta partecipando allo studio di un possibile vaccino contro il coronavirus.

elisa granato

La 32 enne Elisa Granato ha affermato che per il momento si sente bene e cercherà di rispondere a tutte le domande che le stanno sottoponendo.

Una della italiane più famose al mondo

Elisa Granato, la ricercatrice italiana di 32 anni, è divenuta, nel giro di poche ore, una delle donne italiane più famose del mondo. Perché? Sta testando un possibile vaccino contro il coronavirus sulla sua pelle. Lo studio si sta conducendo ad Oxford, in Inghilterra.

Non è la sola volontaria. Insieme a lei altre 999 persone hanno deciso di farsi iniettare, come volontari, il vaccino. A metterlo a punto i ricercatori dell’Istituto Jenner della Oxford University.  A guidarli è la dottoressa Sarah Gilbert unitamente al centro ricerche IRBM di Pomezia.

Un diario su Twitter

La ricercatrice in zoologia e microbiologia, ha origini italiane ma ha vissuto in Germania. Proprio in terra teutonica ha conseguito una laurea in Scienze Biologiche, precisamente a Monaco di Baviera.

Elisa Granato ha deciso di raccontare la sua esperienza attraverso il suo profilo Twitter su cui, poche ore fa, ha scritto:

“Finora sto benissimo. Sto ricevendo tantissime domande sullo studio, a cui purtroppo non potrò rispondere singolarmente. Quindi lo farò adesso”.

La Granato ha anche spiegato che ciò che le è stato iniettato non è il vero virus anti-covid ma un frammento supportato ad un virus non funzionale di ceppo diverso. L’obiettivo è verificare se questa combinazione possa attivare il sistema immunitario e proteggere la persona dal coronavirus.

In sostanza, lo studio in corso ad Oxford, verifica se si attivano gli anticorpi e, parallelamente, se si hanno degli effetti collaterali. I soggetti volontari non conoscono le informazioni secondo il principio dell’esperimento del doppio cieco al fine di evitare effetti inconsci.

 

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