Pasqua e Pasquetta ai tempi del Coronavirus: seconde case blindate ai vacanzieri

Pasqua e Pasquetta “blindate” per i vacanzieri delle seconde case

Lunghe code di vacanzieri per uscire da Roma e posti di blocco “anti-gite”.

Su via Pontina in direzione fuori Roma le auto si sono incolonnate su una corsia per effettuare i controlli e verificare eventuali violazioni alle norme di contenimento per la diffusione del coronavirus.

Dal Governo il monito:

«gli italiani stiano a casa».

Il trend dei contagi e dei decessi è in decrescita, ma non si deve assolutamente abbassare la guardia, per questo gli italiani devono restare a casa.

Nonostante l’avvertimento e l’invito del Governo e delle Regioni molti italiani non hanno recepito il messaggio.

Ne sono una valida prova le immagini delle code di auto che si sono registrate nelle strade in uscita dalle grandi città.

Dalla Sardegna alla Sicilia e dalla Liguria al Lazio sono numerosi i controlli delle Forze dell’Ordine per evitare che gli italiani violino le norme di contenimento per raggiungere le seconde case.

Pasqua e Pasquetta “blindate” in Liguria: è boom di sanzioni a Genova

Oggi e domani Polizia locale e Protezione civile saranno al lavoro per evitare che i vacanzieri violino le norme di contenimento Covid-19.

“Le sanzioni aumentano molto, ma il numero di chi è multato è relativamente basso rispetto alla massa di persone fermate, ma le uscite lecite devono essere ancora più contingentate”,

sottolinea l’assessore Stefano Garassino.

“Troppi genovesi si muovono, così non va. Registriamo un aumento della voglia di evadere da questa reclusione dovuta al coronavirus”,

sottolinea il Sindaco Marco Bucci in una recente intervista al Secolo XIX.

Sardegna: Posti di blocco e controlli a tappeto

Sono quasi 400 controlli da parte degli agenti del Corpo Forestale della Regione Sardegna per verificare il rispetto delle misure anti-Coronavirus.

Le Forze dell’Ordine sono impegnate nelle zone costiere per vigilare sul rispetto delle norme di sicurezza.

L’inosservanza delle Ordinanze del Presidente della Regione comporta le conseguenze previste dall’art. 650 del Codice penale, con arresto fino a 3 mesi e sanzione.

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