Coronavirus, è strage di camici bianchi: 105 i medici morti dall’inizio dell’emergenza

Non si ferma la strage dei camici bianchi: sono 105 i medici morti dall’inizio dell’emergenza coronavirus in Italia.

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Continuano ad aumentare i morti per il coronavirus tra i medici: 4 su 10 sono dottori di famiglia.

Strage di camici bianchi in Italia

Una lista che sembra non terminare mai quella che ogni giorno vede aggiungersi almeno un nuovo nome. È l’elenco dei medici morti dall’inizio dell’emergenza coronavirus in Italia.

Come riporta anche La Repubblica, l’ultimo a perdere la vita è stato Emilio Brignole. Il suo nome diventa il 105esimo della lista nera, che fa la conta dei decessi per il Covid-19 tra i camici bianchi.

Emilio Brignole, medico chirurgo, aveva 68 anni e prestava servizio al pronto soccorso di Villa Scassi nel capoluogo ligure. Il contagio era arrivato a metà marzo. Inizialmente le sue condizioni sembravano essere migliorate, poi il tragico epilogo.

Il medico era molto conosciuto anche per essersi occupato dei feriti del crollo del ponte Morandi, crollato nell’agosto del 2018.

Morti 43 medici di base

Poco prima del suo decesso, si era registrata un’altra vittima tra i medici di base: si tratta della dottoressa Samar Siniab, 62 anni, che nonostante i rischi per la salute, aveva scelto di non fermarsi.

È proprio tra i medici di base che si sta consumando la vera strage, visto che quattro su dieci sono proprio medici di famiglia.

Sono infatti 43 i dottori di base che hanno perso la vita dall’inizio dell’emergenza. La Lombardia resta la regione con il più alto numero di medici morti per contagio da coronavirus.

“Siamo stati mandati in guerra senza nessuna protezione; almeno i fanti portavano l’elmo”,

aveva scritto Irven Mussi nella sua lettera d’addio al collega Marcello Natali, medico di famiglia del lodigiano, morto a 56 anni, dopo aver lavorato in prima linea nella lotta all’emergenza coronavirus.

Una strage silenziosa che non sembra destinata a terminare qui.

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