Coronavirus, in cosa consiste la denuncia per procurato allarme?

Con l’emergenza coronavirus imperano non soltanto le fake news ma anche il procurato allarme. Vediamo cosa sostiene in merito il codice penale.

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Che si tratti di finti casi di contagiati da coronavirus o di interi condomini isolati, il procurato allarme è passibile per legge.

In cosa consiste

L’emergenza coronavirus non ha scoraggiato i fenomeni da procurato allarme che anzi, soprattutto all’inizio della pandemia, sembra abbiano avuto una crescita. Ma in cosa consiste il reato per procurato allarme? Lo commette chi comunica fatti disastrosi oppure epidemie che, nella realtà, non esistono. La comunicazione da parte di questo soggetto fa sì che le persone abbiano paura e che vengano avvisate anche le autorità competenti.

Con la paura causata dal coronavirus non è escluso che si dia adito a false voci generando allarmismo. Alcuni, ad esempio, hanno parlato di ipotetici soggetti tornati dal nord Italia e di interi condomini isolati. Tutto questo, magari, fornendo anche indizi che potevano far risalire alle persone, danneggiandole non poco.

Cosa dice il Codice Penale

Essendo un vero e proprio reato, la persona che ha commesso il procurato allarme può essere denunciata. A trattare il procurato allarme è l’articolo 658 del Codice Penale nella sezione che parla di contravvenzioni relative all’ordine pubblico e alla sua tranquillità. L’articolo recita:

“Chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l’Autorità, o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da dieci euro a cinquecentosedici euro.”

Chi si macchia del reato di procurato allarme, infatti, può arrecare un danno all’intera collettività, compromettendo, tra l’altro, anche il lavoro delle autorità. Tra i rischi ci sono inutili allarmismi e possibili disservizi proprio perché le Autorità devono impiegare del tempo per verificare la veridicità del fatto raccontato.

Si inseriscono nel reato di procurato allarme le notizie false che implicano l’adozione di misure d’emergenza (es. un incendio, un attentato). Bisogna fare una distinzione tra procurato allarme e pubblicazione di notizie false o tendenziose. Quest’ultimo reato è trattato dall’ex articolo 656 del Codice Penale.

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