Brexit: l’addio della Gran Bretagna all’Europa è stato formalizzato

“Divorzio” Gran Bretagna dall’Europa: “È il momento di cambiare”

A mezzanotte del 31 gennaio 2020 è stato formalizzata la Brexit ovvero il divorzio” della Gran Bretagna dall’UE e, a Londra, sono scesi in piazza brexiter e nostalgici europeisti.

La Gran Bretagna ha celebrato il grande giorno della formalizzazione della Brexit con party, manifestazioni e proteste.

Il Premier Boris Johnson è soddisfatto dell’addio ufficiale:

“L’Unione europea si è evoluta in una direzione che non andava bene”

e continua

il momento di cambiare

“è arrivato: sorge l’alba e la tenda si alza su un nuovo atto della nostra grande storia nazionale”.

Londra non è più nell’UE: una mezzanotte di fuoco

È la mezzanotte di fuoco, o meglio,

“l’alba di una nuova era”,

come ha detto nel suo discorso il premier Johnson.

Un inizio e non una fine e, con la formalizzazione del divorzio dall’Europa, finalmente la Gran Bretagna tornerà ad essere unita.

Il grande giorno è arrivato: dopo 40 mesi di negoziati e tre proroghe, due Premier sostituiti come David Cameron e Theresa May, il 31 gennaio 2020 verrà ricordato come la vittoria degli antieuropeisti.

L’Union Jack è stata rimossa dalle sedi del Consiglio europeo e le bandiere della Gran Bretagna devono essere rimosse anche dalle tre sedi del Parlamento, a Bruxelles, Lussemburgo e Strasburgo.

Brexit vista dai leader dell’UE: le reazioni e i commenti

“Una notte storica e triste. Che il risveglio porti più forza e fiducia a chi vuol bene all’Europa”,

ha twittato il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni.

Il Premier Conte aggiunge:

“dobbiamo proteggere le nostre imprese da eventuali accordi degli amici inglesi con Paesi terzi”.

“Quando il sole sorgerà domani si aprirà un nuovo capitolo per l’Ue. Domani quasi mezzo secolo si chiude”,

sottolinea la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Il Premier francese Macron, a proposito della Brexit, commenta:

“È un giorno triste. Questa partenza è uno shock che ci deve far riflettere”.

Dopo 70 anni un paese abbandona per sempre l’Unione Europea: ciò deve spingere i leader europei a riformare l’Ue per affrontare le sfide attuali e per

“difendere gli interessi dell’Ue”

nei nuovi negoziati che si aprono con la GB.

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